di Aurora Romano
E’ stato presentato a Milano presso la sede del MEET Digital Culture Center il Libro bianco sulla spesa e sui comportamenti di consumi di beni e servizi culturali in Italia, risultato delle rilevazioni degli ultimi 5 anni dell’Osservatorio dell’Impresa Cultura Italia-Confcommercio e SWG.
Al centro del dibattito dell’evento patrocinato da Fondazione Fiera Milano l’analisi dei dati e delle tendenze delle evoluzioni dei consumi culturali in Italia, con un focus sul periodo pre-pandemico fino al periodo post Covid. Negli ultimi quattro anni, infatti, il sistema culturale è stato oggetto di una crisi imprevedibile, che oggi vede il consumatore posizionato su un’offerta ormai cambiata.
Ne è un esempio il consumo degli audiovisivi, i cui dati evidenziano, nell’anno del Covid, una crescita esponenziale delle famiglie con abbonamento attivo ad una piattaforma Tv, per poi assestarsi tra il 60 e il 70% negli anni successivi. I dati mostrano chiaramente lo stato di crisi della Tv tradizionale a vantaggio della Tv on demand, che risponderebbe maggiormente ai criteri e agli stili di vita contemporanei.
L’indagine mette in evidenza anche le evoluzioni relative alle scelte cinematografiche, che per il 43% degli intervistati sono legate alla capacità di emozionare e coinvolgere. Inoltre, il cinema italiano è di gran lunga preferito alle produzioni straniere, ed è vincente la qualità e la capacità artistica dei protagonisti di offrire una visione ironica dei nostri stili di vita.
Se tv e cinema, da un lato, reggono il trend post pandemico, non si può dire lo stesso per il mondo dei libri, il cui consumo è cresciuto nel 2021, per poi decrescere nel 2023: cala la spesa media per l’acquisto di libri e quotidiani, mentre resta più stabile quella relativa a riviste e fumetti. Altro dato interessante è il rapporto tra mondo fisico e digitale, che dopo la Pandemia vede nuovamente i libri cartacei favoriti rispetto al digitale, rispettivamente per il 72% rispetto al 52% del virtuale.
Chiudono l’analisi dei consumi gli eventi dal vivo che solo nel 2023 tornano ad assestarsi ai volumi pre pandemici. In particolare, il valore della spesa media dei concerti ha evidenziato un sorpasso rispetto al periodo pre-covid, passando da 50 Euro nel 2019 a 70 Euro a giugno 2023.