di Massimo Bolchi
‘Club des Chefs des Chefs’, la società gastronomica più esclusiva al mondo, fondata nel 1977 da Gilles Bragard nel ristorante Paul Bocuse – il leggendario tempio della gastronomia a Collongesd au Mont d’Or – e che riunisce gli chef dei Capi di Stato mondiali, è arrivata per la prima volta a Parma presso il Quartier Generale di Barilla mercoledì, quasi al termine di un tour che l’ha portata a visitare l’Italia e ad incappare nel ‘black out’ ferroviario forse peggiore nella storia del nostro paese, che ha colpito la stazione Termini e ha paralizzato il traffico dei treni causando disagi in tutta Italia.
Scavalcando comunque tutto questo, come hanno fatto peraltro gli ospiti d’onore che pur di non mancare all’appuntamento hanno noleggiato in fretta e furia mezzo sostitutivo per riuscire ad essere presenti, Barilla ha aperto la giornata proponendo alla stampa un visita allo stabilimento di Pedrignano, il più grande al mondo per la produzione di pasta: 165.000 mq coperti, 20 linee di produzione, operative 7 giorni su 7, alle quali lavorano oltre 560 dipendenti diretti. Ogni anno 330.000 tonnellate di prodotto finito lasciano il pastificio, declinate in 103 tipi diversi di pasta, tutte confezionate in cartoncino 100% riciclabile, senza la finestra di plastica. Si tratta del fiore all’occhiello di Barilla che punta, attraverso una serie di investimenti, a “farlo rimanere il pastificio più grande e sostenibile al mondo anche per i prossimi 50 anni”.
Lo stabilimento di pasta più grande al mondo
Con queste parole si presenta la guida, il direttore dello stabilimento, Alessandro Spadini, parmense D.O.C., che conduce il ristretto gruppo dei giornalisti – la maledizione dei treni ha colpito anche loro – a scoprire i ‘segreti’ della lavorazione della paste secca (l’impianto è accompagnato anche da quelli per la pasta all’uovo e per i tortellini e gli altri ripieni, ma non c’è stato tempo di vedere tutto), a partire dall’età, 55 anni ‘portati’ splendidamente, e dall’ampliamento, eseguito pochi anni fa, che ha comportato lo spostamento di un lunghissimo muro e la ‘nascita’ di un nuovo spazio, dove oggi operano senza soluzione di continuità i carrelli a guida laser, veri e propri robot che identificano, trasportano e stoccano merce già imballata grazie a un software che ottimizza gli spostamenti, riducendo i consumi e migliorando l’efficienza aziendale.
Ma torniamo agli Chef, che sono stati ospiti del Gruppo Barilla e di Academia Barilla, per scoprire l’identità gastronomica italiana e i segreti della sua rappresentazione più iconica, la pasta. “I membri del Club des Chefs des Chefs sono orgogliosi di annoverare Barilla tra i loro partner fidati a livello globale, in quanto l’azienda si pone come una delle principali ambasciatrici della cucina italiana nel mondo”, ha dichiarato Mr Bragard.
Un serata a seguire le tracce della cucina italiana ‘in movimento’
A seguire una serata di grande cucina all’insegna della convivialità, del gusto e della storia della regina della tradizione culinaria italiana: “Siamo onorati di accogliere nella Food Academy di Barilla il Club des Chefs des Chefs per vivere insieme un momento unico di condivisione e gusto, celebrando la pasta”, ha sottolineato Ilaria Rossi, responsabile di Academia Barilla. “Questa sarà inoltre, un’ulteriore occasione per sostenere la diffusione della Cultura Gastronomica Italiana, in linea con la nostra mission tesa a creare una cultura del cibo in tutto il mondo”.
E non solo: ‘La cucina italiana in movimento’ è stato anche il titolo della lecture di Alessandro Massi, editore di Italia Squisita che si è tenuta in Academia. In quell’occasione, l’esperto di cultura gastronomica italiana ha esplorato il concetto di tradizione e di identità della cultura culinaria italiana, con un piccolo incidente di percorso quando ha mostrato in video alcune ricette che prevedevano l’uso di Grana Padano, qui, nella patria del Parmigiano Reggiano. Sacrilegio! (Ovviamente si scherza).
“La cucina italiana contemporanea è eccezionale poiché è il frutto di un lungo processo evolutivo e storico; più che di una cucina si tratta di un insieme di cucine locali e di un ‘metodo’, che attraverso infinite contaminazioni culturali, agro-alimentari, sociali e industriali ha dato vita a un’identità che resta per sua natura sempre in movimento”, ha commentato Alessandro Massi.
Numerosi gli Chef, membri del Club che sono stati ospitati nella Barilla Academy, tra questi gli Executive Chef di Palazzo del Quirinale, Fabrizio Boca, dell’Eliseo, Fabrice Desvignes, della Casa Bianca, Cristeta Comerford, e del Principato di Monaco, Christian Garcia, Presidente del Club.