Ne parliamo con Flavia Conti, Junior Art Director Freelance che, come Art Director Intern, con il progetto per Aizome Wastecare ha vinto Un Leone d’Oro nella categoria Design-Packaging Sustainable e Bronzo – Design e un Bronzo in Brand-building, Creation of a New Brand Identity.
Credit: Project name: Client: Aizome Wastecare Industrial waste – certified as skincare. Agency: Serviceplan & Mediaplus Group. Design: Workbyworks Studio, Astral Kreativ, Ashwin Suresh & kimera. Production: Druckerei Vogl, paul+paul, Aldesign & Demo DesignModellbau. Film & Photo: Jasper Techel, off studios GmbH, Square Film, Fabio Ziplies, Jürgen Branz, Yash Soni, Effectiv Team SFX Spezial Effekte, MassiveVoices & Artistspool
Flavia, cosa significa per un creativo vincere un Leone?
“Rappresenta un traguardo di grande prestigio, significa essere riconosciuti come eccellenti nell’industria dell’advertising a livello internazionale. Personalmente non miro solo a vincere premi, ma piuttosto a sviluppare le mie abilità creative e il mio potenziale a servizio del team di lavoro. Credo che mettendo il 100% in ogni progetto, con l’obiettivo di raggiungere il massimo livello di eccellenza, si arrivi naturalmente a riconoscimenti e successi. Questo premio importante è per me un incentivo a fare ancora meglio. Ritengo che le vittorie, come anche i fallimenti, siano momenti del nostro percorso passato, ma il mio obiettivo è quello di guardare sempre avanti verso la prossima sfida. Sono entusiasta di affrontare il viaggio che mi aspetta, consapevole che ogni progetto e ogni esperienza mi porteranno ulteriori opportunità di imparare, crescere e raggiungere risultati sempre più significativi”.
Cosa ti rende più orgogliosa del progetto che ti ha portato sul podio?
“Raggiungere il podio a Cannes rappresenta un traguardo straordinario e lo rende ancora più significativo il fatto di averlo raggiunto durante il mio periodo di stage. Sono allo stesso tempo orgogliosa e grata di aver avuto l’opportunità di fare parte di un team innovativo, di imparare tantissimo e di contribuire al successo del progetto. L’esperienza in Serviceplan mi ha arricchita professionalmente e personalmente, ed è qualcosa che porterò con me per tutta la vita. Essere parte di un progetto vincente non significa solo portare a casa un premio, ma rappresenta anche l’esperienza incredibile che ho maturato lungo il percorso. Ho avuto modo di lavorare con persone di grande talento che mi hanno ispirata e spinta a dare il massimo. Questo successo mi ha insegnato l’importanza di cogliere ogni opportunità e di sfruttare al massimo ogni esperienza, anche quando ci troviamo ancora in una fase di apprendimento”.
Perchè hai lasciato l’Italia, cosa rimpiangi e cosa invece no?
“Ho deciso di lasciare l’Italia perché sentivo il bisogno di espandere i miei orizzonti e confrontarmi con una realtà internazionale. Avevo voglia di vivere un’esperienza nuova e immergermi in una cultura diversa, così ho deciso di accogliere questa sfida. Ritengo che quando si vive nello stesso luogo per molto tempo, sia più difficile ampliare le proprie vedute. Lasciare l’Italia mi ha permesso di aprire la mente a nuove idee, prospettive e modi di vivere. Il confronto quotidiano con persone e realtà molto diverse dalla mia è uno stimolo costante a voler conoscere ed imparare sempre di più. Mi sono adattata a nuovi contesti, ho gestito la diversità e apprezzato le sfide che ho incontrato lungo il mio percorso. Sono diventata più aperta, flessibile e consapevole delle mie capacità ma anche dei miei limiti. Dell’Italia non rimpiango quasi niente, ovviamente stare lontana dalla famiglia e dagli affetti non è sempre facile ma per ora sono contenta così, sento che posso imparare ancora moltissimo all’estero e l’Italia rimane il mio posto preferito dove andare in vacanza”.
L’estero è più meritocratico, insomma si vince perché sarebbe successo anche da noi o perchè il contesto abbraccia maggiormente i talenti o che altro?
“Dalla mia esperienza all’estero noto una maggiore volontà di prendere scelte coraggiose e di abbracciare idee innovative. C’è più coraggio di rischiare e questo lo si vede dai risultati. In Italia, nella maggior parte dei casi riscontro una mentalità più conservatrice, si gioca più sul sicuro preferendo soluzioni convenzionali. Spesso si ha paura di proporre qualcosa di innovativo, ma le agenzie che riescono a trasmettere il valore delle loro scelte e a coinvolgere i clienti nei processi di creazione più audaci raggiungono risultati sorprendenti. Accompagnare il cliente nelle decisioni è fondamentale perché i risultati migliori richiedono una partnership attiva e una mentalità aperta da entrambe le parti”.
Sogno nel cassetto?
“Il mio sogno nel cassetto è avere il cassetto sempre pieno di sogni. Alimentare costantemente la mia sete di apprendimento e crescita, usando la creatività e la comunicazione come strumenti per veicolare messaggi importanti. Abbiamo tra le mani uni strumento potentissimo, che se ben impiegato, può aiutare ad affrontare temi rilevanti e promuovere valori di inclusione, diversità e uguaglianza, oggi più che mai. Attraverso la comunicazione, possiamo sfidare gli stereotipi e rompere gli schemi. Credo fermamente che il nostro lavoro non debba limitarsi alla semplice promozione di prodotti o servizi, ma avere un ruolo più ampio nel portare avanti una rappresentazione autentica delle persone e nel contribuire a un mondo più inclusivo. Il mio obiettivo è utilizzare la mia creatività per realizzare progetti capaci di ispirare, educare e promuovere un cambiamento positivo nella società”.
Chi è Flavia Conti
Sono una junior art director di Roma. Il mio percorso nel mondo dell’advertising è iniziato in modo quasi inaspettato. Dopo aver completato una laurea triennale in economia, fortunatamente, ho capito che quella non era la mia strada e ho deciso di iscrivermi all’AANT (Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie) di Roma, dove ho conseguito la laurea in Graphic Design e Advertising. Dopo una prima esperienza di stage presso l’agenzia Geometry di Roma, ho sentito il desiderio di confrontarmi con una realtà più internazionale. Grazie ad un’amica, ho scoperto la Miami Ad School e ho deciso di intraprendere questa nuova avventura presso la sede berlinese. La decisione non è stata facile perché eravamo ancora in piena pandemia, le lezioni tutte da remoto e avevo il dubbio se aspettare che si risolvesse questa situazione per poter vivere un’esperienza “normale”. Per fortuna non mi sono lasciata frenare dai dubbi, la voglia di lanciarmi in una nuova avventura è stata più forte. Grazie al programma di stage offerto dalla scuola, ho avuto l’opportunità di trasferirmi prima a Berlino (DDB), poi ad Amsterdam (MediaMonks) e infine a Monaco (Serviceplan). Queste esperienze sono state fondamentali per la mia formazione, poiché ho avuto l’occasione di avvicinarmi a realtà molto diverse e di collaborare con persone straordinarie. Ogni tappa del mio percorso mi ha arricchita e mi ha permesso di sviluppare e accrescere le mie competenze. Ho imparato a lavorare in contesti internazionali, ad adattarmi a nuove culture e a cogliere l’essenza di diverse prospettive. Tutto questo ha potenziato la mia creatività e mi ha resa più aperta al cambiamento. Ora, con l’emozione di aver ricevuto questo premio, vedo questo riconoscimento come l’inizio della mia carriera. Spero di poter continuare a crescere professionalmente, affrontando nuove sfide e confrontandomi in contesti sempre nuovi.