In occasione della presentazione della ricerca commissionata ad AstraRicerche per indagare il rapporto tra gli italiani e il benessere, Fausta Fiumi, Marketing & New business Director Food Bonomelli.
La ricerca: italiani e cura di sé, com’è cambiato il binomio negli ultimi anni? Se prima del Covid “prendersi cura di sé” era una tendenza emergente, con il ritorno alla normalità è diventato il principale obiettivo, tanto che oltre 1 italiano su 2 (53,3%) dichiara di ‘farlo di più’ rispetto a tre anni fa e quasi 1 su 6 ‘molto di più’ (15,8%). Eppure, il 39% non riesce ancora a curare il proprio benessere psico-fisico in maniera sufficiente con punte di negatività tra i giovani. Ma quali strategie mettono in campo gli italiani per curare il proprio benessere psico-fisico? Vincono gesti semplici e ‘low cost’, come passare più tempo all’aria aperta (45%), concedersi momenti di relax, magari bevendo camomille, tisane e infusi per coccolarsi (quasi 40%), trascorrere più tempo con amici e parenti (37%) e seguire una dieta salutare (35,6%). E proprio i dati sul consumo di bevande naturali come camomilla, tisane e infusi, considerati veri elisir di benessere, confermano questa tendenza. Con un giro d’affari di oltre 200 milioni di euro nel 2022 e i consumi pronti a salire con l’arrivo del freddo, infatti, il mercato di questi prodotti si mantiene su valori decisamente positivi, registrando un +20% sul periodo “pre-pandemia”, dopo il picco eccezionale del lockdown.
Lo studio, condotto su un campione di oltre 1.000 connazionali di età compresa tra i 25 e i 65 anni, conferma l’aumento della domanda interna di queste bevande, a riprova di un mercato in salute e soprattutto in crescita. Solo negli ultimi due anni, circa un terzo degli italiani dichiara di avere consumato in misura maggiore camomilla (31,3%) e tisane/infusi (33,8%), sempre più visti come perfetti alleati per il sonno e il relax, la digestione e l’idratazione, ma anche per il piacere del palato. Cresce, inoltre, il consumo di camomilla tra i giovani, con i ragazzi (25-34enni) in particolare che indicano come prima motivazione di scelta la piacevolezza, oltre che il relax. Non sorprende dunque di vedere il gusto come primo driver di scelta al momento dell’acquisto di queste bevande (elemento fondamentale per il 30,4%), seguito da efficacia (23,2%) e naturalità delle materie prime (21,4%). Accanto alla funzionalità e naturalità, a spingere negli ultimi anni i consumi di camomilla, tisane e infusi è anche la ricerca di socialità.
Prendersi cura di sé significa anche tenersi in forma. Un proposito che passa dalla ripresa delle attività sportive, ma soprattutto dalla maggiore attenzione verso un’alimentazione sana, con quasi il 36% degli italiani che ha iniziato una dieta più salutare, secondo l’indagine. E in questo mix, il consumo di prodotti naturali, come camomille, tisane e infusi, riveste un ruolo rilevante per funzionalità specifiche, come la digestione (fattore indicato dal 32,5% degli intervistati) e l’idratazione (22,7%).
Commenta Fausta Fiumi: “Dall’indagine emerge che consumare camomille, tisane e infusi rappresenta un piccolo ma fondamentale rituale per ritrovare il benessere psico-fisico. Non a caso a livello generale il settore cresce a doppia cifra rispetto al livello pre-pandemia e come brand registriamo risultati sempre più interessanti. Basti pensare che nel segmento delle camomille in filtri copriamo il 43% del valore dell’intero mercato nazionale, grazie alle storiche Camomilla Filtrofiore e Camomilla Setacciata. Sul fronte delle tisane e degli infusi, altro segmento su cui siamo presenti da anni con un’ampia gamma di prodotti (adatti a infusioni sia in acqua calda che fredda), il nostro giro d’affari è cresciuto del +28% a valore rispetto a tre anni fa a dimostrazione che versatilità e gusto sono elementi sempre più importanti nelle scelte di acquisto al pari della funzionalità”.