Nel 2020, i brand italiani hanno sofferto a causa del Covid; nel 2021, hanno recuperato forza e valore che avevano perso durante il 2020; nel 2022, si sono rafforzati e hanno incrementato il valore registrando così un incremento medio del 12% a gennaio 2023.
I brand italiani crescono bene anche se confrontati con quelli francesi e britannici; gli italiani hanno performato particolarmente bene rispetto agli spagnoli; diversamente gli italiani faticano a rincorrere quelli tedeschi che post-covid corrono più velocemente degli altri.
Se da un lato il valore monetario dei brand italiani negli ultimi anni è cresciuto bene, il valore dei brand italiani è relativamente basso perché rispecchia la dimensione medio piccola delle imprese italiane. Infatti, se i brand italiani valgono quasi il doppio di quelli spagnoli, è anche vero che valgono la metà o meno della metà di quelli UK e francesi, valgono meno di un terzo di quelli tedeschi.
Massimo Pizzo, Senior Consultant di Brand Finance, commenta nella nota: “Per aumentare fatturato e i margini le imprese italiane dovrebbero cercare di incrementare il valore monetario dei marchi rafforzando il livello di attrattività razionale ed emozionale: da un lato dovrebbero migliorare ulteriormente la qualità e la quantità degli investimenti relativi al prodotto, alla promozione, alla distribuzione e al prezzo; dall’altro identificare e investire su uno scopo sociale che vada oltre il profitto e non si limiti alla troppo inflazionata sostenibilità ambientale in modo da meglio ingaggiare gli stakeholder chiave”.
Gucci si conferma il primo brand italiano per valore generato direttamente da immagine & reputazione superando quest’anno i 17 miliardi di euro grazie ad un incremento del 10% dovuto all’estrema forza di questa marca nell’influenzare le scelte dei consumatori e degli altri stakeholder chiave; infatti, Gucci, con un punteggio pari a 86 su 100, e un equivalente Brand Rating AAA, è uno dei 5 brand italiani più forti.
I brand del lusso sono mediamente quelli con la maggiore crescita rispetto allo scorso anno. Tra questi spicca la crescita del 149% di Lamborghini, che porta il valore di questo brand a 4,1 miliardi di euro, e l’incremento del 50% del valore di Prada, che quest’anno raggiunge i 4,6 miliardi di euro. Ferrari, con un punteggio pari a 91/100 ed un equivalente brand rating AAA+, si conferma il brand italiano più forte e grazie ad una crescita del 3% raggiunge il valore di 7,2 miliardi di euro. Insieme a Lamborghini e a Prada, anche A2a, Illy, Aperol e Iliad sono tra i brand italiani che hanno maggiormente incrementato il valore monetario generato da immagine & reputazione.
Il livello di attrattività dei marchi commerciali è influenzato anche dal brand nazione e viceversa: da un lato una buona immagine & reputazione dell’Italia favorisce gli acquisti dei prodotti italiani e gli investimenti nel nostro Paese; dall’altro brand italiani forti come Ferrari, Gucci molti altri contribuiscono a rafforzare l’immagine della nazione, favorendo così la crescita paese.
Il brand Italia si è rafforzato anno su anno di 2 punti. Dopo il crollo del 2021 che ha portato l’Italia al 19°, in seguito alla percezione della cattiva gestione del covid, L’Italia nel 2022 è salita al 10°, per poi posizionarsi quest’anno al 9° posto nel Global Soft Power Index di Brand Finance, la classifica dei paesi con la maggiore capacità di condizionare le scelte delle altre nazioni senza alcuna coercizione militare o economica.
L’Italia ha guadagnato una posizione nel ranking di Brand Finance tra i paesi più potenti del mondo grazie al lieve rafforzamento anno su anno e alla caduta della Russia. Le buone performance italiane sono soprattutto dovute alla grande conoscenza della nostra nazione presso la popolazione mondiale, alla buona reputazione e alla percezione della rilevante influenza nei confronti della popolazione e dei governi degli altri paesi.
Conclude Pizzo: ”L’Italia è molto forte in ambiti dove gli altri paesi difficilmente potranno migliorare in maniera significativa, come ad esempio patrimonio storico culturale e popolazione & valori, mentre ha ancora notevole margine di crescita in ambiti quali la governance e l’educazione & scienza, campi in cui è più plausibile progredire. Per rafforzare l’immagine & la reputazione del brand Italia e quindi supportare la crescita economica, è fondamentale mettere a punto un’unica strategia di branding del paese con una forte focalizzazione anche sulla comunicazione diretta agli italiani, i principali detrattori del brand Italia”.