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#9questions: dal paper al talk online. Così The Ad Store Italia si interroga sul futuro della comunicazione

Si è tenuto mercoledì 30 settembre, il talk #9questions: un momento di confronto e dialogo organizzato da THE AD STORE ITALIA, che ha coinvolto professionisti ed esperti dal mondo del marketing, della comunicazione e dell’imprenditoria.

Tra gli special guests: Chiara Canedoli, Barilla Group Pasta Marketing Director; Elisa Ambanelli, Head of Entertainment LaPresse SpA; Francesco Pagano Previous Vice President, Head of Brand & Marketing EMEA at Fossil, now Head of Sales at qiibee; Jill Dobson, Global Brand Manager Acqua di Parma; Fabrizio Grillo, International Relations and General Affairs Director Bracco Group; Daniela Di Ciaccio, Sociologa, ricercatrice, co-founder 2BHappy e IIPO; Franco Balestrieri, Communication & Marketing Director di GVM Care & Research, Gaia Gualerzi, Marketing Director del Gruppo Parmacotto ed Elisa Vacondio, Centre Director de La Galleria.

9 domande aperte e 3 diverse sessioni – Cultural Metamorphosis, Purpose-driven campaign, Human first – hanno scandito le circa due ore di dibattito online che ha visto la partecipazione attiva di oltre 200 persone provenienti dal mondo accademico, imprenditoriale, del marketing e della comunicazione.

Il talk nasce dal paper #9questions, redatto da The Ad Store Italia, che esprime la visione dell’agenzia creativa sul futuro della comunicazione. Qui alcune delle risposte emerse durante il talk online condotto dalla Iena Alessandro di Sarno:

Chiara Canedoli, coinvolta nella prima sessione Cultural Metamorphosis insieme a Elisa Ambanelli, sul tema delle nuove produzioni, ha raccontato il dietro le quinte della campagna Azzuro: “Abbiamo perso le parti divertenti dello stare sul set ma allo stesso tempo ci sentivamo potenti, perché avevamo trovato un nuovo modo per fare ciò che di fatto facciamo da sempre, ovvero usare la pasta come pretesto per raccontare le storie degli italiani”.

Francesco Pagano e Jill Dobson, intervenuti nella seconda sessione Purpose-driven campaign hanno ribadito l’importanza di una comunicazione sincera, autentica, coerente e credibile. Pagano si rivolge direttamente ai giovani soffermadosi sull’etica, per loro 3 consigli per diventare i Ceo di domani: “1. Stringersi attorno ai fornitori e ai dipendenti; 2. stringersi al pianeta; 3. lasciare il controllo della propria marca alle persone, attraverso un ecosistema in cui l’etica e la tecnologia giocheranno un ruolo fondamentale”.

Mentre secondo Jill Dobson: “Oggi più che mai i consumatori vogliono sentirsi parte di qualcosa di più grande. Vogliono connettersi con brand che condividono i loro stessi valori e che hanno a cuore le stesse cause. I brand devono tenere a mente le 3C nella definizione del proprio purpose: causa, coerenza, cuore”.

L’ultima sessione, Human First, ha visto gli interventi di Fabrizio Grillo: “Sempre di più la comunicazione ha bisogno di messaggi brevi ma ricchi di contenuto per essere al passo con i tempi in una società in continua trasformazione” e Daniela Di Ciaccio: “La felicità non è solo un’emozione ma una competenza. Le aziende che mettono al centro la cultura della fiducia e del capitale sociale riescono a rispondere meglio alla crisi, il vantaggio della purpose economy deriva dal fatto che siamo interconnessi”.

 Natalia Borri – President & Chief Creative Director di The Ad Store Italia – ha ricordato infine l’importanza della creatività, l’unica vera risposta a tante domande, attraverso la citazione di John Cleese dai Monty Pyton: “La creatività non è un talento, ma un modo di operare”.

“A noi uomini e donne della comunicazione il compito di puntare sulla trasparenza, sulla verità, sui valori. Sta a noi riscrivere le call to action dei brand per invitare le persone a riflettere ed agire. Sta a noi ripensare la content strategy per essere rilevanti per le persone in modi nuovi ed inediti”, ha concluso Natalia Borri parlando del ruolo dei comunicatori oggi.

 per rivedere il talk #9questions