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#1 Piovono algoritmi: rischi ed opportunità dell’AI nel marketing. Dall’innovazione senza supervisione alla responsabilità di sviluppatori e inserzionisti, al controllo, senza dimenticare l’etica

GIUSEPPE MAYER
GIUSEPPE MAYER
di Giuseppe Mayer

‘Piovono Polpette’ è un film d’animazione in computer grafica della Sony del 2009. La storia è molto semplice: il protagonista, Flint Lockwood, inventa una macchina che trasforma l’acqua in cibo, inizialmente risolvendo il problema della fame nella sua città. Tuttavia, la macchina sfugge al suo controllo, causando disastri a causa dell’eccesso di cibo prodotto. Suona familiare?

In un’era in cui il termine ‘intelligenza artificiale’ è diventato un mantra quasi quotidiano, è fondamentale decifrare il vero significato dietro queste parole. In sintesi, l’intelligenza è la capacità di elaborare informazioni, anticipare esiti e compiere scelte efficaci in contesti specifici. La storia umana è una testimonianza di come diversi strumenti e tecnologie abbiano ampliato le nostre capacità. Tuttavia, l’avvento dell’AI, in particolare quella generativa, segna un punto di svolta nella nostra comprensione e nel nostro approccio ‘all’ intelligenza’.

Steve Jobs una volta descrisse il computer come una ‘bicicletta per la mente’, mettendo in evidenza il suo potere di potenziare le nostre capacità cognitive. Ma nell’era dell’AI generativa, questa metafora sembra ormai inadeguata. Se il computer era la nostra bicicletta, che incrementava efficienza e velocità del pensiero, l’AI generativa è un vero e proprio ‘escavatore per la mente’. Questa tecnologia non si limita a potenziare; essa riplasma e ridefinisce intere aree di sfide cognitive, creando le basi per innovazioni e nuove forme di progresso.

Questo rappresenta un balzo in avanti senza precedenti verso una maggiore produttività ed efficienza in ogni settore. Ma non finisce qui. L’adozione dell’AI generativa sta rivoluzionando il modo in cui le aziende operano, stimolando l’innovazione e generando nuove opportunità di business.

Nel campo del marketing, del digital marketing, della comunicazione e della pubblicità, l’AI generativa apre scenari inimmaginabili. Possiamo già vedere come queste tecnologie trasformino le strategie di marketing, personalizzando le esperienze dei clienti e offrendo insight che prima erano impensabili. La capacità di prevedere comportamenti e preferenze del consumatore, e di conseguenza di creare campagne pubblicitarie altamente mirate, sta ridefinendo i confini della comunicazione aziendale.

Ma, c’è anche un ma, come insegna proprio ‘Piovono polpette’, ci sono davvero tante cose che possono andare storte. Qualche esempio?

  • Innovazione non controllata e impatto sul marketing: Così come la macchina di Flint Lockwood produce cibo senza controllo, l’uso non regolamentato dell’AI nel marketing potrebbe portare a risultati imprevedibili. Ad esempio, algoritmi di targeting pubblicitario che agiscono senza supervisione adeguata potrebbero creare campagne invasive o inappropriate, danneggiando la reputazione di un’azienda.
  • Responsabilità degli sviluppatori e degli inserzionisti: nel film, Flint deve assumersi la responsabilità delle azioni della sua invenzione. Allo stesso modo, gli sviluppatori di AI e gli inserzionisti devono essere responsabili delle campagne e delle tecnologie che impiegano. Ciò include l’assicurarsi che la pubblicità basata sull’AI sia etica, rispetti la privacy e non sia ingannevole o manipolativa.
  • Supervisione e controllo nell’AI per la comunicazione aziendale: ‘Piovono Polpette’ mostra chiaramente l’importanza del controllo e della supervisione. Nel contesto della comunicazione aziendale, ciò significa monitorare gli algoritmi di AI usati per la gestione delle relazioni con i clienti o la personalizzazione dei contenuti, garantendo che operino in modo trasparente e responsabile.
  • Etica e decisioni ponderate nella pubblicità e nel digital marketing: La lezione di ‘Piovono Polpette’ è che le buone intenzioni non sono sufficienti se non si considerano le possibili conseguenze. Nella pubblicità e nel digital marketing, l’uso dell’AI richiede un approccio etico e ponderato. È essenziale valutare le implicazioni a lungo termine delle campagne basate sull’AI, specialmente in termini di impatto sociale e rispetto dei valori dei consumatori.

Insomma, in passato, gli strumenti tecnologici erano direttamente controllati e diretti dagli umani. Ora, queste tecnologie hanno il potenziale di operare autonomamente, aprendo la strada a un mondo in cui l’intelligenza artificiale può evolversi e migliorarsi senza intervento umano. Questo solleva questioni cruciali: chi controlla queste tecnologie? E in che modo influenzeranno il nostro futuro lavorativo e sociale?

Ci troviamo all’inizio di un viaggio che andrà a modificare non solo il mondo della comunicazione aziendale, ma anche il nostro modo di vivere. L’AI generativa sta ridefinendo le regole del gioco in ambiti come il marketing, il digital marketing, la pubblicità e la comunicazione. Ma è fondamentale che ci muoviamo in questo nuovo mondo con consapevolezza, pronti ad affrontare le sfide che ne derivano, per assicurare che questo straordinario potenziale sia utilizzato a beneficio di tutti … e senza dover portare in giro l’ombrello!

Chi è Giuseppe Mayer
Professore a contratto di Artificial Intelligence and Corporate Communication, presso l’Università IULM. Come manager e imprenditore nei campi della comunicazione e dell’innovazione digitale, ha oltre 25 anni di esperienza in ruoli di alto livello presso importanti gruppi italiani e internazionali di comunicazione tra cui WPP, Publicis e Armando Testa. Autore di libri sul tema del branding e della comunicazione nel mondo digitale; il suo ultimo libro ha come titolo “Inspired By Data – AI’s trasformative Role in Corporate Communication” edito da Egea/Bocconi University Press.