Lo Smart Working Award è il contest organizzato dagli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, un’iniziativa che premia le aziende che si sono distinte nel riprogettare con successo spazi e modalità di lavoro in ottica smart working. Un termine, quest’ultimo, che racchiude al suo interno una nuova filosofia manageriale volta a restituire alle persone autonomia e flessibilità, a fronte di una maggiore responsabilizzazione in termini di risultati.
Nell’edizione 2021, WEBRANKING – unica digital agency tra le sei aziende italiane premiate – ha ricevuto lo Smart Working Award per la categoria PMI, per aver gestito lo smart working come parte integrante del modello organizzativo aziendale e per gli investimenti tecnologici – e non solo – messi in atto per permettere questo passaggio. Una nuova impostazione del lavoro che gli è valsa la pubblicazione del business case da parte del Politecnico di Milano.
“Quando è arrivata la pandemia, Webranking aveva già fondamenta molto solide – commenta Cecilia Magnani, HR Director di Webranking – perché lo smart working era stato introdotto nel 2018, ritenendolo strategico per favorire il work-life balance delle persone. La pandemia ci ha spinto ad evolvere il nostro modello investendo sulle persone e sul miglioramento della nostra organizzazione. Anche per un’agenzia digital come la nostra, l’impatto sul lavoro c’è stato eccome ma nelle aree che avevano subito un calo di lavoro abbiamo deciso di investire in formazione e nuove certificazioni. Abbiamo intensificato la comunicazione per far sentire la presenza del management e abbiamo lanciato iniziative per mantenere la coesione tra le persone. Parallelamente è stato fatto molto a livello di accoglienza a distanza di tutti i professionisti che si sono uniti ai nostri team durante il periodo pandemico. Attività come lo smart onboarding e l’iniziativa ‘My home station’ mirata a supportare economicamente la creazione di una postazione lavorativa hanno contribuito a fare del lavoro un punto fermo in un contesto di elevata incertezza”.
Recenti studi del politecnico di Milano mostrano che solo il 35% delle PMI continuerà a utilizzare modalità di lavoro agile post pandemia. Se per oltre un terzo degli smart worker work-life balance e produttività sono migliorate infatti, rimane un 28% di persone che ha comunque sofferto di tecnostress e un 17% di overworking.
“La scelta obbligata della pandemia – il non avere più possibilità di scegliere se andare in ufficio o fare smartworking – ci ha portato a lockdown terminato a evolvere e rivedere il nostro modello – spiega Nereo Sciutto, Ceo Webranking. “Ci siamo chiesti cosa fosse meglio per i nostri collaboratori e abbiamo capito che la risposta era la libertà di scegliere, non l’imposizione di qualcosa che convenisse per la dirigenza. Grazie anche alle indagini di clima aziendali interne abbiamo registrato un incremento del livello di coesione, produttività invariata e protezione del benessere dei dipendenti. Ora il nostro obiettivo rimane quello di costruire un ambiente organizzativo sempre migliore. Passo dopo passo, decisione dopo decisione. Ma la vittoria di questo premio ci dice che siamo nella giusta direzione”.