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Wavemaker chiude il 2020 con un -5% di ricavi, meglio del mercato. Il CEO Luca Vergani: “Le attività a elevato valore aggiunto pesano per il 45% sul totale”

Luca Vergani, Ceo Wavemaker Italy

“Chiudiamo il 2020 con un calo stimato del 5%”, ha esordito Luca Vergani, CEO di Wavemaker (Gruppo WWP). “Un risultato che è l’effetto di un cambiamento del mercato, in primis l’accelerazione della digitalizzazione delle aziende e di conseguenza della domanda di consulenza”.

Il centro media, infatti, essendo il maggiore in Italia, è allineato al mercato quanto all’andamento degli investimenti media, con un -10% circa a fine d’anno, ma ha recuperato parte di questa perdita sviluppando le sue funzioni consulenziali, soprattutto in ambito eCommerce, CRM, digital transformation e simili, con il risultato che oggi questo comparto vale circa il 40/45% dei ricavi totali.

“Guardando agli investimenti della aziende”, ha precisato Vergani, “il secondo lockdown è stato molto diverso dal primo. A marzo si era assistito quasi a un blocco degli investimenti, mentre da ottobre in avanti la domanda si è mantenuta vivace, con addirittura extra budget disponibile per attività mirate”.

Sul versante della gare, nessun commento sulla consultazione Kiko, mentre buone notizie arrivano dal settore delle medie aziende, con nuovi clienti come Alici Delicius e Lurpak. “Cresce la necessità di collaborare con aziende che un tempo avremmo chiamato concorrenti”, ha precisato, “ma che, ampliandosi la sfera di competenze di tutti, diventa necessario vedere sotto una luce diversa. Come centro media abbiamo attività digitali, creative, tecnologiche, consulenziali: non avrebbe senso tagliarsi fuori da ampi comparti di mercato per la presenza di altri che potrebbero, in contesti diversi, essere chiamati competitor”.

Cresce anche l’attività crossborder per i clienti italiani che pianificano dal nostro Paese attività internazionali, come Lavazza, Banca IntesaSanPaolo o Tecnogym “che abbiamo difeso con successo acquisendo anche il digitale”, ha precisato Vergani.

Infine, visto il periodo, “il passaggio al digitale è stato completato anche nella scelta dei regali di Natale”, ha concluso. “La scelta è caduta su un settore che ha sofferto pesantemente per la pandemia: useremo i buoni digitali di JustEat, azienda che ha dichiarato di voler assumere i rider e ridurre le commissioni ai ristoranti, un segno importante di attenzione a chi lavora”.

A questo proposito Wavemaker ha scelto di sostenere attivamente CMB Italia Onlus, con cui collabora da tempo per sostenere anche economicamente la cultura dell’Inclusione nel mondo della scuola dell’infanzia e  primaria, con il suo progetto ‘Apriamo gli Occhi’  che si fonda su laboratori creativi organizzati in classe e nati con l’obiettivo di creare interazione, sviluppare empatia tra bambini normodotati e quelli con disabilità o a rischio disabilità.
In in quest’anno così particolare a causa del Covid-19, il progetto Apriamo gli Occhi si è trasformato in laboratori virtuali così da garantire continuità al lavoro svolto in classe o ampliare l’accesso alle scuole, così da far sentire i bambini uniti dando loro continui stimoli e strumenti di crescita e per promuove la cultura della diversità.