A fronte dell’incremento del costo degli abbonamenti streaming, 6 italiani su 10 dichiarano di essere disposti a guardare annunci pubblicitari in TV in cambio di contenuti gratuiti. Lo rivela la recente ricerca ‘The 2021 Connected TV Viewer‘ commissionata da Samsung Ads Europe e condotta da Ipsos per indagare il mercato e comprendere le influenze culturali che stanno plasmando il ruolo delle Smart Tv nelle case dei consumatori. L’indagine ha raggiunto 5.000 rispondenti che possiedono una Smart TV in Italia, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna.
“In un periodo di profondo cambiamento per la televisione, questa indagine mostra l’espansione delle Smart TV e dello streaming, il ruolo sempre più rilevante che stanno assumendo e i loro diversi usi da parte degli spettatori nella vita quotidiana”, ha commentato in una nota Alex Hole, Vice Presidente di Samsung Ads Europe. “La TV connessa sta diventando un mezzo per soddisfare molteplici bisogni: dall’intrattenimento ad un’esperienza condivisa, passando per l’apprendimento e molto altro ancora. Inoltre, la disponibilità degli utenti a guardare annunci pubblicitari in cambio di contenuti gratuiti insieme alla positiva percezione degli stessi rappresenta un’importante opportunità per gli inserzionisti che vogliono raggiungere le audience di interesse sulle piattaforme streaming”.
Lo streaming come esperienza condivisa
Quasi tre quarti del campione raggiunto (72%) afferma di avvalersi principalmente dei servizi di streaming quando vuole godersi un programma con altre persone (solo il 18% predilige la TV lineare), mentre il 73% dichiara di optare per lo streaming per un’intera serata dedicata alla visione di contenuti televisivi (contro il 19% delle scelte pro Tv tradizionale). La Smart TV con il 78% delle preferenze supera la TV lineare, che conquista solo il 14% dei rispondenti, anche come canale favorito per la scoperta di nuovi contenuti. Per quanto riguarda, invece, le news e i programmi sportivi, la TV lineare mantiene saldo il primo posto in classifica.
I dati della ricerca evidenziano, infine, che le famiglie con bambini utilizzano più spesso e per un tempo maggiore sia la Smart TV che lo streaming rispetto ai nuclei familiari senza bambini.
La gestione dell’overload di contenuti
Due rispondenti su tre concordano di avere a disposizione un’ampia e completa proposta di contenuti dai servizi a cui accedono. L’indagine sottolinea, però, che le Smart TV possono giocare un ruolo cruciale nella rapida individuazione di contenuti più in linea con i gusti e gli interessi degli spettatori. Il 66% degli intervistati valuta interessante le raccomandazioni basate su programmi precedentemente guardati sia da loro stessi che dalla propria famiglia. Nei momenti di indecisione, solo il 21% afferma che cercherebbe informazioni su un’app, mentre il 64% dichiara che si lascerebbe guidare dai suggerimenti proposti dalla Smart TV. Evidenze che dimostrano come la Tv connessa possa non solo ‘ridurre’ la sovrabbondanza di offerta, ma anche diventare il più grande alleato dello spettatore nella scelta del contenuto migliore.
Più di una semplice TV
A differenza del televisore tradizionale, mezzo principalmente usato per accedere alla TV lineare, la Smart Tv soddisfa varie funzioni e propone diversi usi che vanno oltre la classica esperienza di intrattenimento. Secondo lo studio, nei mesi indagati, il 38% del campione ha usato la TV connessa per visualizzare video su YouTube e sul suo competitor Dailymotion, il 27% per ascoltare musica, mentre il 19% per navigare su internet. Ma non solo: il 9% considera la Smart TV un valido canale per accedere a contenuti educativi e formativi, il 12% per guardare video di cucina e il 10% per visualizzare tutorial di vario genere.
La percezione degli annunci pubblicitari
L’audience delle Smart TV ha un atteggiamento molto più positivo nei confronti degli annunci pubblicitari visti in televisione che su altri dispositivi ed è 2 volte più propensa a considerarli di migliore qualità, più divertenti e maggiormente accattivanti. A confermarlo i dati: il 39% degli intervistati europei ritiene che la pubblicità sulle TV connesse sia di qualità superiore (vs l’11% su mobile e l’8% su laptop/desktop), mentre il 37% la valuta più ‘simpatica’ (vs il 15% su mobile e l’8% su desktop).
“Come avevamo già intuito, per inserirsi in un canale pubblicitario premium come la televisione la qualità degli annunci deve essere elevata. Gli spettatori, infatti, si aspettano una pubblicità di alto profilo anche quando sul più grande schermo di casa fruiscono contenuti in streaming gratuiti e supportati dall’adv”, ha concluso Hole.