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TikTok, un’inchiesta di Buzzfeed rivela che la Cina ha accesso ai dati degli utenti statunitensi. Quasi simultaneamente, TikTok affida i dati US al cloud di Oracle

TikTok ha annunciato il 17 giugno di aver “cambiato il luogo di archiviazione predefinito dei dati degli utenti statunitensi” e che “il 100% del traffico degli utenti statunitensi è instradato sull’infrastruttura cloud di Oracle“. L’annuncio ha – curiosamente – coinciso con un’inchiesta di BuzzFeed che ha rivelato che i dipendenti di TikTok in Cina hanno controllato e acceduto regolarmente ai dati privati degli utenti statunitensi di TikTok per lo meno tra settembre 2021 e gennaio 2022 (il periodo preso in esame dall’inchiesta).

L’inchiesta ha prodotto un numero di prove consistente. Su 80 registrazioni di riunioni avvenute nella sede cinese di TikTok, dove ingegneri di ByteDance (la casa madre di TikTok)  e C-Level discutevano sul tema della sicurezza e della privacy, in 14 occasioni sono state confermate incursioni nei dati degli utenti Usa dell’applicazione. Le registrazioni sono inerenti a un periodo di tempo piuttosto breve, come già detto, da settembre 2021 a gennaio 2022, e fanno riferimento sia alle riunioni tecniche, sia a quelle amministrative.

Ovviamente, lo storage dei dati degli oltre 100 milioni di utenti statunitensi di TikTok sarà una vera manna per Oracle, che un tempo era uno dei maggiori host di dati al mondo, ma che ha faticato a recuperare terreno dopo che i rivali Amazon e Microsoft sono entrati anni fa nel cloud computing e oggi controllano oltre la metà del mercato.

Comunque, nel marzo del 2022, ByteDance e Oracle hanno posto finalmente termine alle trattative per far sì che Oracle rilevasse l’archiviazione dei dati di TikTok negli Stati Uniti: questa volta l’accordo doveva placare le preoccupazioni dell’amministrazione Biden in materia di privacy, che si erano risvegliate dopo che il ban di Donald Trump era tramontato con le sue speranze di rielezione.

Dopo che a giugno BuzzFeed ha rivelato come i dipendenti dell’azienda con sede in Cina controllassero l’accesso ai dati degli utenti statunitensi di TikTok, TikTok ha rapidamente annunciato che tutti i dati privati degli Stati Uniti, compresi i numeri di telefono, le date di nascita e le bozze dei video degli utenti, sono archiviati nei server di Oracle. L’azienda ha anche dichiarato di aver assunto Oracle per “sviluppare protocolli di gestione dei dati che Oracle controllerà e gestirà per dare agli utenti ancora più tranquillità”.

BuzzFeed, tuttavia, riporta che i dipendenti di ByteDance a Pechino avranno ancora accesso ai dati pubblici sui video, i commenti e le biografie degli utenti statunitensi, consentendo loro di trarre conclusioni sugli interessi e le politiche degli americani. A nulla sarebbero serviti i sistemi messi a punto dagli uffici americani di TikTok, i dati degli utenti sarebbero stati come un libro aperto.

E questo è appunto quello che preoccupa l’amministrazione Biden: secondo Adam Segal, Direttore del Digital and Cyberspace Policy Program, non è sicuro che le azioni intraprese dalla sede Usa di TikTok possano bastare per proteggere gli utenti dallo spionaggio cinese, stanti le policy governative cinesi sui dati accumulati.

“Sappiamo di essere tra le piattaforme più esaminate dal punto di vista della sicurezza e miriamo a rimuovere ogni dubbio sulla sicurezza dei dati degli utenti statunitensi”, ha dichiarato in risposta la portavoce di TikTok, Maureen Shanahan,

Ma la polemica resta aperta: il rischio è che il governo cinese possa costringere ByteDance a raccogliere e consegnare informazioni come forma di ‘data espionage’. C’è però anche un’altra preoccupazione: che il governo cinese possa influenzare il modo in cui i dirigenti di ByteDance danno indicazioni alle loro controparti americane su come regolare le leve del potente algoritmo ‘For You’ di TikTok, che consiglia i video ai suoi oltre 1 miliardo di utenti

Il senatore repubblicano Ted Cruz, ad esempio, ha definito TikTok “un cavallo di Troia che il Partito Comunista Cinese può usare per influenzare ciò che gli americani vedono, ascoltano e infine pensano“. Basterà il passaggio dei dati Usa al cloud di Oracle per allontanare questa minaccia? Finora i dubbi non si sono dissolti.