Interactive

Stiamo acquisendo una nuova consapevolezza: nell’era delle macchine l’uomo conta più che mai

Intelligenza artificiale, cloud, robotica, realtà virtuale-aumentata-estesa, blockchain, stampa 3D: queste e altre tecnologie emergenti stanno plasmando il nostro modo di vivere, di pensare e di confrontarci con il mondo del lavoro. Uno studio PwC dal titolo Will Robots Steal Our Jobs stima che, entro il 2035, robot e intelligenze artificiali saranno in grado di sostituire il 39% dei posti di lavoro attualmente esistenti in Italia. Ma poiché nuove occupazioni a oggi impensabili nasceranno in settori diversi da quelli noti, il saldo risulterà alla fine positivo. È allora necessario che i diversi attori sociali – dai Governi alle imprese, alle università, alle associazioni – sviluppino, ognuno nel proprio ambito, piani di azioni che sappiano gestire queste dinamiche, così da sfruttare le opportunità aperte dalle nuove tecnologie, invece di esserne travolti.

Una “rivoluzione permanente” che ha risvolti sui paradigmi che collegano l’uomo ai molteplici contesti in cui agisce e con cui si relaziona. Anche il tema dell’edizione 2019 di IAB Forum “Shaping the Revolution” va in questa direzione, focalizzandosi sull’impegno e sulla maggiore consapevolezza dell’avanzamento tecnologico e del potere del web. Una consapevolezza che si basa su una certezza: siamo noi i protagonisti di questa rivoluzione che possiamo plasmare secondo i nostri desiderata in un universo valoriale che tenga sempre al centro l’uomo. Per farlo abbiamo il dovere di tenere conto dei principi di etica, condivisione, collaborazione e responsabilità, che sono alla base di una buona cultura digitale che porta valore nel tempo. Ne abbiamo parlato con Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia.

Questa edizione dello IAB Forum cade nell’anno in cui si celebrano i 50 anni di internet ma anche i 30 anni dalla caduta del muro di Berlino… quali muri bisogna ancora abbattere nel mondo digitale?
Per anni ogni generazione ha avuto i suoi muri da abbattere. Tuttavia oggi non parlerei tanto di muri ma di maturità e consapevolezza raggiunta: ciò che conta di più è essere sempre pronti ad affrontare e gestire il cambiamento. Gli strumenti e la maturità per farlo ormai sono alla portata di tutti: se ci pensiamo viviamo in un’era in cui più di una generazione è “digital native” e nessuno viene più lasciato indietro. La collaborazione virtuosa tra le diverse generazioni – in ogni settore – sarà la chiave per affrontare le nuove sfide che ci aspettano.

Il tema della 17esima edizione dello IAB Forum mette al centro della cultura digitale l’uomo e la sua capacità di plasmare la realtà che lo circonda; ma come si riuscirà, in un futuro che si prevede iper-tecnologico, a mantenere questa centralità senza perderne l’universo etico e valoriale?
Rimanere al centro significa innanzitutto avere la consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie potenzialità. La tecnologia è sempre andata più veloce di noi ma con il tempo abbiamo imparato a conoscerla e sfruttarla, traendone soprattutto la “parte bella” per la nostra vita e per il nostro lavoro. Plasmare significa, quindi, essere al centro di una rivoluzione permanente che richiede la capacità, in ogni momento, di adattarsi alla nuova realtà rimanendone sempre protagonisti. Far passare il messaggio che l’innovazione va vissuta attivamente e non semplicemente accettata per inerzia.

Parlando di etica, come si possono coniugare l’esigenza (delle aziende) di iperpersonalizzazione e quella (degli utenti) di protezione dei dati? Basta la consapevolezza per scansare i rischi?
Gli strumenti per evitare i rischi ci sono, tutto quello che si doveva fare è stato fatto e sono convinto che, a questo punto, non occorre “inventare” niente di nuovo. Questo non significa che i rischi non ci sono, ma solo che ormai sappiamo perfettamente distinguere il bene dal male: gestire i dati delle persone rispettando i principi di etica e trasparenza oggi è possibile e doveroso. Inoltre, parlando di comunicazione, sono convinto che riuscire a dare al consumatore quello che vuole nel momento in cui lo vuole possa essere un vantaggio non solo per le aziende ma anche per il consumatore stesso, in termini di tempo e di qualità della vita.

In questo contesto come si è evoluto il ruolo di IAB?
IAB Italia ha sempre giocato un ruolo centrale e vuole continuare a farlo: vogliamo essere sempre più portatori di una cultura digitale che vede al centro il ruolo attivo dell’uomo, artefice di innovazione e conoscenza. Per fare questo IAB mantiene il suo ruolo super partes, includendo al suo interno domanda offerta, grandi e piccoli, in una pluralità di posizioni e opinioni. Lo dimostra questa edizione di IAB Forum, che sarà la più trasversale di sempre: avremo generazioni diverse, visioni, tecnica, ispirazione… un aggregatore di testimonianze e spunti concreti per favorire una conoscenza il più possibile diffusa di quello che il digitale rappresenta per la nostra società”.