Il futuro, soprattutto quello buono, passa prima di tutto dall’ascolto delle esigenze, dei sogni e dell’impegno dei giovani. È per questo che Sofidel, in collaborazione con l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, punto di riferimento in Italia per le ricerche sul mondo giovanile, ha promosso il primo Report dedicato a ‘Sviluppo Sostenibile: giovani, vita e lavoro‘.
La ricerca evidenzia il crescente livello di informazione e consapevolezza dei giovani sui temi dello sviluppo sostenibile (2 su 3), la fiducia riposta in scienziati ed esperti (l’82% del campione dichiara di ascoltarli), la loro apertura al cambiamento e all’innovazione (84%), e la volontà di contribuire attivamente attraverso il lavoro alla costruzione del bene comune (60% fra i più giovani). Una fotografia che aiuta a comprendere come le ultime generazioni (ragazzi e ragazze fra i 18 e i 34 anni) abbiano inglobato la sostenibilità nel loro orizzonte di vita e sappiano coniugare pragmatismo e idealismo, qualità della vita e ambizioni.
Di particolare interesse la passione per natura. La maggior parte dei giovani afferma di cogliere ogni occasione per stare a contatto con la natura (77%) e di voler vivere in futuro vicino alla natura (79%). Inoltre, un giovane su tre auspica un lavora che consenta di stare a contatto con la natura. Un dato assolutamente innovativo che si unisce all’attivismo di questa generazione che quasi nella sua totalità si sente un soggetto attivo e generatore di nuove soluzioni (87%).
Sul fronte lavorativo i ragazzi, pur attenti al tipo di contratto e retribuzione, dichiarano di preferire impieghi che si svolgano in un’azienda con valori che condividono (60%). Particolare importanza infine viene data all’impegno in sostenibilità delle aziende. Tre i principali concetti che, secondo le nuove generazioni, dovrebbero muovere le imprese in futuro: il benessere dei lavoratori, la dimensione etica (in particolare l’onestà) e la sostenibilità ambientale.