di Massimo Bolchi
SinapsIA, l’evento organizzato da UNA – Aziende della Comunicazione Unite e Meta, nasce per esplorare il ruolo sempre più centrale che l’intelligenza artificiale (IA) sta assumendo nel mondo del marketing e della comunicazione. L’appuntamento, che si è tenuto presso il MEET di Milano, è stato rivolto a professionisti, brand e aziende che desiderano approfondire le applicazioni pratiche e le ultime innovazioni dell’IA, con l’obiettivo di comprendere e anticipare le principali tendenze di settore, ed è stato introdotto da Luca Colombo, Country Manager di Meta in Italia, e da Davide Arduini, Presidente di UNA.
Da oltre un decennio, Meta è pioniera nell’intelligenza artificiale. Durante SinapsIA, ha esplorato l’evoluzione di Llama, il suo modello linguistico open-source multimodale giunto alla versione 3.2, che ha già superato i 400 milioni di download. L’approccio open-source riflette l’impegno dell’azienda a garantire un accesso sempre più ampio ai benefici dell’IA, promuovendo uno sviluppo tecnologico sicuro, inclusivo e accessibile a livello globale.
“Lo sviluppo dell’AI di Meta è stato accelerato dalle decisione di Apple, che qualche anno fa ha reso più complesso gestire i dati degli utenti”, ha dichiarato Taco Cohen, AI Research Scientist di Meta. “Si è così passati dall’AI classica, quella analitica e predittiva, alla GenAI, che è in grado attualmente di sviluppare un input, di solito scritto ma anche una fotografia, per creare da zero – o almeno così appare – un elaborato (testo, foto, video…) in grado di costituire una risposta adeguata. In questo modo qualsiasi ‘small business’ è capace di competere con una grande azienda”.
Llama, una soluzione open source
“La scelta di Meta con il lancio di Llama è stata quella di costruire una intelligenza artificiale open source, che chiunque può scaricare e memorizzare sui propri server, modificare e ottimizzare in funzione dei suoi scopi. Questo rappresenta un continuo scambio valoriale tra Meta e il mercato, nell’ottica win-win di rendere sempre più performante l’AI. Come Meta, siamo a favore dell’open source innovation, fornendo a tutti open access, open software solution e open foundation model”.
“In futuro l’AI sarà in grado di fornire risposte funzionali e cognitive che andranno ben oltre la potenzialità dell’essere umano”, ha concluso Cohen. “Per ora ci accontentiamo dei successi già raggiunti da Llama, con le sue reti neurali di centinaia di miliardi di nodi e gli oltre 65.000 foundation model derivati. Grazie all’approccio open, infatti, non siamo rimasti ‘incastrati’ come i modelli proprietari in una lotta estenuante tra concorrenti”.
Nel marketing, poi, Meta sta rivoluzionando le campagne pubblicitarie con una suite di strumenti automatizzati basati su machine learning e IA, progettati per ottimizzare le performance e valorizzare il processo creativo.
Algoritmi e dati sempre più centrali
SinapsIA è stata l’occasione per approfondire il concetto di ‘targetless’: un approccio innovativo in cui il machine learning individua il pubblico più adatto senza segmentazioni manuali, ponendo la creatività e gli obiettivi di una campagna al centro della strategia. Questo metodo consente alle aziende di ampliare la propria audience e di intercettare nuovi segmenti, migliorando l’efficacia delle comunicazioni con l’ausilio dell’IA. Rivoluzione questa che implica un salto culturale dell’intero settore sul quale è congiunto l’impegno di UNA e Meta.
Significativo a questo proposito l’intervento di Carmelo Mariano, Partner di KPMG, che ha presentato i risultati di una ricerca effettuata tra i CEO italiani, che ha evidenziato la di formazione specializzata all’interno delle imprese, ma anche una visione un po’ ‘vecchia’ dell’AI, intesa come strumento soprattutto adatto a migliorare l’efficienza operativa, analizzare i dati e automatizzare i processi routinari.
“Nell’era dell’AI”, ha sottolineato Mariano, “non i possono trascurare i ‘side effect’ che la sua implementazione sta portando nelle imprese: la standardizzazione e l’assorbimento della competenze, che si dirigono una ‘commodizzazione’ delle soluzioni di mercato. Diventa perciò ancora più rilevante, per le imprese, codificare il proprio know how distintivo negli algoritmi e nei dati, oltre che nel valore aggiunto portato dai singoli individui”.
Per chiudere, UNA, attraverso il suo Innovation Hub, ha presentato alcune best practice delle agenzie associate, offrendo esempi concreti dell’utilizzo dell’IA nel settore della comunicazione. Le migliori pratiche sono state organizzate in tre ambiti principali, quali la personalizzazione delle campagne, il potenziale creativo e il customer engagement, che dono stati argomentati con esempi concreti, che ha dimostrato l’evoluzione di UNA attraverso strumenti sempre più qualificati in ottica IA, offrendo nuovi strumenti alle agenzie per renderle più efficaci all’interno della Industry.