Quella della privacy online è una tematica che negli ultimi anni si è imposta con una certa veemenza nel dibattito pubblico, a livello politico, sociale ed economico. Maxi multe a colossi del web, strette e norme sul tracciamento dei dati, iniziative di settore volte a sviluppare tecnologie a tutela della privacy dell’utente, sono alcuni tra gli eventi cruciali di questo ultimo decennio, un decennio in cui abbiamo preso coscienza della centralità conquistata dai dati nei mercati, nelle nostre democrazie e nella società.
E ‘nella società dei dati’, in cui i dati assumono un valore rilevante, riflettere sulle sfide che si stanno profilando all’orizzonte è necessario per comprendere al meglio uno scenario complesso e articolato come quello del Digital, dove più di ogni altro essere pronti a gestire e guidare i cambiamenti rappresenta un vantaggio competitivo.
Abbiamo analizzato le nuove frontiere del Digital Marketing Intelligence con Simone Rinzivillo, CEO di Archetipo agenzia specializzata nel marketing e nella comunicazione digitale con approccio data driven.
Siamo ormai prossimi all’avvento di quella che è stata ribattezzata ‘Era Cookieless’. Come cambierà il lavoro dei professionisti del digitale?
L’azione di Google di bloccare i cookie di terze parti, presumibilmente intorno alla seconda metà del 2024 è parte di una più ampia iniziativa a tutela della privacy degli utenti che già ha visto altri grandi player di mercato muoversi in tal senso. Si tratterà di un momento sicuramente significativo per i professionisti di settore poiché richiederà un ripensamento delle strategie di marketing digitali maggiormente orientate sulla contestualizzazione. A tale scopo, sarà fondamentale saper sfruttare il dato al massimo del suo potenziale per creare esperienze digitali rilevanti. Oltre a saper gestire strategicamente i dati proprietari attraverso software evoluti in ottica omnicanale, sarà necessario sempre più coltivare una cultura dei dati nei contesti che operano nel digitale.
Data Privacy Framework, Digital Markets Act, Digital Service Act, sono solo alcune delle normative più recenti che rientrano all’interno di un più ampio quadro normativo europeo volto a disciplinare il mercato digitale in ottica di tutela degli utenti. Quali opportunità si aprono per le imprese che operano nel digitale?
Attualmente, nel digitale, le imprese dipendono dalle condizioni generali imposte loro dai grandi player su vari fronti. A ciò si aggiunge che le imprese hanno un accesso limitato o comunque non esaustivo ai dati relativi ai loro consumatori e alle proprie attività. Questo crea inevitabilmente un cortocircuito poiché da un lato le aziende non possono sfruttare questi dati a scopi decisionali, dall’altro le piattaforme, utilizzando tali dati, possono porsi in condizione di concorrenza diretta con le aziende. In tal senso, le novità introdotte dalle recenti misure adottate dall’UE aprono a nuove possibilità per le imprese che operano nel digitale: le aziende avranno, infatti, bisogno sia del supporto tecnico per esportare e raccogliere tali dati in nuovi ambienti, sia di consulenza sulla gestione e sull’ottimizzazione di queste informazioni.
Nel contesto digitale che si sta delineando, investire in Digital Intelligence assume un valore strategico per ogni tipologia d’impresa. Tuttavia, almeno in Italia, come ha evidenziato l’ultimo report annuale dell’Osservatorio Big Data and Business Analytics del Politecnico di Milano, resta alto il divario tra piccole e medie imprese negli investimenti sia a livello tecnologico che di personale specializzato in tale ambito. Quali sono le reali opportunità per una PMI che decide di gestire strategicamente i dati?
La gestione strategica dei dati richiede determinate tempistiche per l’implementazione delle tecnologie, l’assunzione di personale specializzato e la riprogettazione dei processi aziendali. Tuttavia, è impensabile oggi per un’azienda grande o micro che sia non sfruttare i propri dati in termini di vantaggio competitivo. Concepire i dati come una risorsa, estrapolando insight strategici dal patrimonio informativo aziendale, permette alle aziende di monitorare e massimizzare le prestazioni, di identificare nuove opportunità di crescita dei ricavi, individuando nuovi segmenti di clientela, tendenze di acquisto o prodotti/servizi che possono generare entrate aggiuntive e di garantire una forte conformità alle normative e alle politiche interne.
‘Essere data driven’ è una peculiarità di ARCHETIPO, fondamentale per la realizzazione delle vostre strategie digitali. Cosa vuol dire essere data driven nel Digital Marketing oggi?
Trasformiamo i dati in valore, è questa in estrema sintesi la frase che racchiude il nostro modo di concepire l’approccio data driven nel contesto attuale. Lavorare sinergicamente è fondamentale per costruire esperienze digitali che siano allo stesso tempo efficaci in ottica di risultati e memorabili ai fini dell’esperienza utente. Il valore nell’ecosistema digitale attuale è dato dal saper trovare il giusto equilibrio tra analisi e creatività, tra ricerca e intuizione. Per rispondere ai cambiamenti bisogna essere pronti a intenderli come nuove occasioni, nuove possibilità e oggi il nostro settore si trova di fronte a una nuova fase sicuramente articolata, in cui da un lato i legislatori stanno attivamente intervenendo per regolamentare il mercato e tutelare i cittadini e dall’altro gli utenti stanno manifestando la necessità di potersi interfacciare con un ecosistema digitale più naturale, fondato sulla trasparenza e sulla memorabilità delle interazioni.