“Come abbiamo già comunicato, il 2022 è stato un anno molto buono, con risultati che sono stati in linea pienamente con quanto previsto dalla guidance, mentre abbiamo avuto risultati addirittura migliori quanto a profittabilità”. Così Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di DIGITOUCH, commentando i risultati di bilancio (fatturato proforma 48,1 milioni ed EBITDA proforma 7,7 milioni) presentati oggi.
“Ciò è stato il risultato conseguente al consolidamento del nostro modello di business, MTE – Marketing, Technology ed eCommerce, che stiamo perseguendo da ben tre anni, e che ci permette di presentarci sul mercato con un’offerta integrata, rispondente alla domanda di settori che sempre più vogliono soluzioni trasversali ed efficaci, oltre a razionalizzare i propri fornitori”.
Qual è la visione del 2022, e quali sono stati i motori della crescita?
L’anno scorso è stato eccezionalmente positivo, tanto nel settore privato quanto nella Pubblica Amministrazione, grazie anche all’impatto del PNRR. Il nostro processo di delocalizzazione si è rivelato particolarmente redditizio: abbiamo aperto una sede a Catania, con circa 80 dipendenti, che vogliamo raddoppiare nel giro di pochi anni. Sul fronte dell’innovazione abbiamo accelerato con l’acquisizione di MobileSoft, che ci consente di proporci al mercato con soluzioni personalizzate negli analytics e nel front end. Per il 2023 prevediamo che l’andamento sia simile, lungo il percorso verso i 100 milioni di fatturato che contiamo di raggiungere tra non molti anni, mantenendo sempre una buona marginalità. A questo aggiungo che il PNRR ha cambiato non poco la fotografia del mercato, rendendolo più fluido. A questo proposito la gara Consip che abbiamo appena vinto è di buon auspicio anche per il prosieguo dell’anno”.
Nel 2023 vi concentrerete in particolare sulle mobile app?
“Sicuramente: daremo molto spazio alle app, native o meno, nel mondo delle assicurazioni, delle banche e del finance. E poi avremo spazio per le app transattive nell’eCommerce e simili. Un’offerta che copre l’intero mercato”.
Quali comparti sono i più promettenti in ottica 2023?
“Guardando alle tre aree di Business della nostra offerta, mi aspetto una crescita sostanzialmente equilibrata in tutti i comparti: Marketing, Technology ed eCommerce, con valori e tassi di crescita simili. Dovessi sbilanciarmi, propenderei per questi ultimi due comparti poiché stanno mostrando tassi interessanti di sviluppo. Ma sono molto positivo su tutti e tre”.
Che cosa prevedete dall’impatto sul marketing dell’AI, di cui molto si sta discutendo?
“Noi abbiamo implementato funzioni di AI in tutti gli ambiti della nostra offerta, tanto negli aspetti creativi e di ideazione, quanto – utilizzando il machine learning – negli analytics. Né potevano mancare algoritmi predittivi nelle funzioni web e mobile, eCommerce e performance. Utilizziamo l’AI come arma in più per arricchire la nostra proposta, e la nostra previsione è che nel 2023 questa presenza dell’AI sia destinata ad aumentare, tanto negli analytics quanto nel performance marketing. Andremo a lavorare utilizzando l’AI as a service, laddove funzioni. E, a dire il vero, sta funzionando molto bene: a parità di investimento, otteniamo risultati superiori, oppure, a parità di risultati, ci consente di spendere meno. E noi ribaltiamo questi risparmi sui nostri clienti, attivando un circolo virtuoso che sta alla base dei nostri risultati concreti”.
In sintesi quindi che cosa può aggiungere a quanto detto finora, come conclusione?
“Il nostro mercato, quello ICT per intendersi, appare solido ma sempre più competitivo. E Digitouch è più che pronto a reggere questa concorrenza sempre più feroce. È una questione di dimensioni, e abbiamo la massa critica necessaria a crescere. Ed è una questione di ampiezza delle competenze, e qui il nostro approccio MTE può sostenere un’offerta integrata con clienti di qualsiasi dimensione e per qualsiasi esigenza”.