Lo scontro sui diritti tv del calcio si accende nuovamente, proprio quando tutto sembrava essere stato chiuso dalla risposta negativa di DAZN alla proposta di condivisione del Campionata di Calcio di Serie A, accompagnata dall’offerta, da parte dell’operatore satellitare di Comcast, di un ‘congruo’ bonus di 500 milioni di Euro.
Sky ha presentato infatti ufficialmente un ricorso all’Authority Antitrust contro l’esclusività dell’accordo tra Tim e DAZN per la trasmissione delle partite, partnership di cui non si conoscono ancora i dettagli ma che porterà l’app dell’OTT sulla piattaforma di Tim. Ricordiamo che una prima protesta ufficiale di Sky c’era già stata per la non presenza di Tim nell’offerta presentata alla Lega Calcio per acquistare, per 840 milioni a stagione, i diritti delle partite di Serie A.
Il ricorso ha portato a un botta e risposta tra le due società. “Sky si è rivolta all’Antitrust per essere sicura che milioni di consumatori e appassionati di calcio possano continuare a sottoscrivere la serie A attraverso una pluralità di fornitori di broadband e guardarla sulla piattaforma che preferiscono – satellite, Dtt o Ott – esattamente come oggi”, ha spiegato la pay-tv di Comcast in una nota, che parla di un “accordo illegittimo di esclusiva”, che “preclude all’Ott la possibilità di distribuire il campionato attraverso altri operatori favorendo così Tim e rafforzando la sua posizione dominante nel mercato della banda larga”.
Non si è fatta attendere a replica da parte di Tim al ricorso, con un non troppo sottile riferimento alla posizione dominanate nella pay tv della stessa Sky, come risulta anche all’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato. “Tim resta stupita dalle preoccupazioni di Sky sulla concorrenza e la libera scelta dei clienti”, recita infatti il comunicato stampa di Tim, “dopo che l’Agcm ha accertato più volte che Sky è un soggetto dominante nel settore della pay tv detenendo una quota di mercato pari a circa l’80%”. Il communicato inoltre prosegue affermando che Tim “continuerà a distribuire i contenuti sportivi, cosi come ad oggi sta facendo con i contenuti Now (Sky), Eurosport (Discovery) e Dazn e con qualunque altro editore interessato alla valorizzazione dei contenuti attraverso la piattaforma TimVision”.
Comunicato che ha provocato una nuova risposta da parte di Sky, che “prende atto che Tim ha confermato la sua intenzione di restringere la scelta dei consumatori a una sola piattaforma”. Ma a questo punto lo scontro si è allargato, per lo meno a livello di dichiarazioni ufficiali, anche ad altri operatori.
Secondo WindTre, infatti, “tutti gli appassionati di questo sport [hanno] il diritto di scegliere la modalità di fruizione delle partite a loro più gradita” e pertanto “le autorità nazionali dovrebbero garantire al pubblico l’esercizio di questo diritto attraverso l’affermazione della pluralità tecnologica dell’offerta, che si tratti di banda ultralarga in fibra, satellite o digitale terrestre”.
Anche Open Fiber sostiene in una nota che l’auspicio che “venga garantita a chiunque la possibilità di poter vedere il campionato di calcio italiano utilizzando la piattaforma del proprio operatore di riferimento e che non vi sia al riguardo nessuna limitazione”, sottolineando che “non è solo un tema di rispetto delle regole in materia di concorrenza, ma anche un problema di tutela dei diritti dei consumatori“.
Il tutto in attesa che l’Antitrust, silente fino ad ora, si esprima sulla liceità o meno della clausola di esclusività nell’accordo tra Tim e DAZN.