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Sam Altman ‘cacciato’ dal ruolo di Ceo di OpenAI per non essere stato ‘sincero’ con il CdA. La Cto Mira Murati ricoprirà il ruolo ad interim. Ma poche ore dopo si sta già trattando per riaverlo

Sam Altman (credits OpenAI)
di Massimo Bolchi

Il Consiglio di amministrazione di OpenAI, che funge da organo di governo generale per tutte le attività di OpenAI, ha annunciato che Sam Altman ha lasciato con effetto immediato la carica di CEO e abbandonerà anche il consiglio di amministrazione. Mira Murati, Chief Technology Officer dell’azienda, ricoprirà il ruolo di CEO ad interim.

L’abbandono di Altman fa seguito a un processo di revisione da parte del Consiglio, che ha concluso che egli non è stato costantemente sincero (il comunicato ufficiale sul blog usa l’aggetto ‘candid’) nelle sue comunicazioni con il Consiglio, ostacolando la capacità di quest’ultimo di esercitare le proprie responsabilità. Il Consiglio “non ha più fiducia nella sua capacità di continuare a guidare OpenAI, ha specificato il comunicato.

I Consiglio di amministrazione ha affermato inoltre di rimanere pienamente impegnato a servire la mission di assicurare che l’intelligenza artificiale generale porti benefici a tutta l’umanità. “Siamo grati a Sam per i suoi numerosi contributi alla fondazione e alla crescita di OpenAI”, recita il comunicato. “Allo stesso tempo, crediamo che sia necessaria una nuova leadership per andare avanti. In quanto leader delle funzioni di ricerca, prodotto e sicurezza dell’azienda, Mira è eccezionalmente qualificata per assumere il ruolo di CEO ad interim. Abbiamo la massima fiducia nella sua capacità di guidare OpenAI in questo periodo di transizione”.

Data la sua lunga permanenza e il suo stretto impegno in tutti gli aspetti dell’azienda, compresa la sua esperienza nella governance e nella politica dell’IA, il Consiglio di amministrazione ritiene che sia qualificata in modo unico per il ruolo e prevede una transizione senza soluzione di continuità mentre conduce una ricerca formale di un amministratore delegato permanente.

Il consiglio di amministrazione di OpenAI è composto dal Chief Scientist Ilya Sutskever, dai consiglieri indipendenti Adam D’Angelo, CEO di Quora, Tasha McCauley, imprenditrice tecnologica, e Helen Toner del Georgetown Center for Security and Emerging Technology.

Qualche ora dopo, il cofondatore e già presidente di OpenAI, Greg Brockman, ha pubblicato una dichiarazione su X, affermando che, dopo aver appreso la notizia di oggi, ha inviato un messaggio al team di OpenAI: “In base alle notizie di oggi, mi dimetto“. Brockman, una figura tecnica chiave coinvolta in molti dei successi dell’azienda, è stato sollevato dall’incarico di membro del consiglio di amministrazione di OpenAI venerdì scorso, ma inizialmente l’azienda aveva annunciato che sarebbe rimasto nel suoi ruoli operativi, riportando al nuovo CEO.

Resta la scoprire in ‘che cosa’ Altman avrebbe ‘mentito’ al CdA. Due le ipotesi principali: la prima vedrebbe i costi per lo sviluppo di ChatGPT 5.0 crescere in maniera esponenziale, il che avrebbe portato il peso decisionale di Microsoft ad essere talmente rilevanete – in vista dei necessari nuovi investimenti – in un modo non sopportabile dal CdA; l’altra sarebbe uno scandalo sessuale tenuto sotto traccia, come accaduto ad altri ‘pezzi grossi’, quali Harry Stonecipher, il CEO di Boeing, costretto alle dimissioni alcuni anni fa. Sam Altman è gay, ha una relazione stabile con Oliver Mulherin, un ingegnere australiano, ma la vicenda di Kevin Spacey mostra che questa non sarebbe una ‘scusante’ accettabile.

Dal canto suo, la reazione di Altman ha preso forma su X. Inizialmente composta – “most of all I loved working with such talented people”, aveva scritto poche ore dopo la comuniccazione del CdA, si è andata indurendo con il passare del tempo, fino richiedere le dimissioni del Consiglio: “the OpenAI board should go after me for the full value of my shares”.

Poche ore più tardi, però, secondo quanto scrive The Information, vi sono colloqui in corso per reinstallare Altman nel ruolo di CEO, da cui era stato improvvisamente dimissionato. Un primo ultimatum’ di Altaman, alle ore 17 (PST), sarebbe però scaduto senza la presentazione delle dimissioni dell’intero Consiglio di amministrazione, richieste da Altman come primo passo, propedeutico al suo rientro.

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