di Massimo Bolchi
In questa intervista, Roberta La Selva, Ceo di OGILVY ITALIA, di cui AQUEST è partner strategico da anni, facendo parte del medesimo gruppo WPP, ci parla dei progetti esperienziali, quali siti interattivi, advergames e installazioni immersive, che stanno facendo affermare ogni giorno di più l’agenzia come leader riconosciuto di un comparto dalle enormi potenzialità. Ma soprattutto ci racconta dell’intelligenza artificiale e del suo ruolo quale strumento a supporto di strategia e creatività.
In chiusura dell’anno, come è andato il 2024: cifre, percentuali, tutto quello che si può dire…
Il 2024 è stato un anno particolare per AQuest, segnato da alcune sfide che abbiamo affrontato con determinazione. È stato un percorso in salita, ma ci ha dato modo di riflettere e consolidare le nostre basi per ripartire alla grande nel 2025; abbiamo rilasciato diversi progetti significativi e alcuni work in progress che ci posizionano strategicamente per i prossimi mesi. Questi risultati confermano la forza del nostro team e la capacità di adattarci alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.
Guardando al 2025: in che direzione si muove il mercato? Quali sono gli obiettivi e i traguardi che vi siete fissati?
Entro il 2025, puntiamo a rafforzare ulteriormente la nostra partnership strategica con Ogilvy, consolidando la nostra posizione come punto di riferimento per la creazione di esperienze digitali innovative e multidimensionali. Questo ci consentirà non solo di affrontare progetti innovativi e ambiziosi per una più ampia base clienti, ma anche di posizionarci sul mercato come una realtà ancora più solida e autorevole, capace di sviluppare percorsi di comunicazione multidimensionali e integrati per i brand. In un panorama in cui cresce l’interesse verso progetti esperienziali, come siti interattivi, advergames e installazioni immersive, il nostro obiettivo è affermarci come leader riconosciuti, capaci di trasformare ogni progetto in un’esperienza ad alto impatto per i brand e i loro clienti.
Digital Ad e AI: in quale modo si svilupperà questa ‘collaborazione’ in ambito creativo, tech, programmatic, search ecc?
L’intelligenza artificiale è già presente da tempo e in modo silenzioso negli strumenti che usiamo, sia per creare contenuti, che per gestire budget. Quello che prevediamo che accadrà è che diventerà sempre più un supporto funzionale per i professionisti del digitale, oltre il clamore di questa fase, che è tipica delle rivoluzioni tecniche del nostro settore. Certamente uno dei nostri obiettivi per il 2025 è potenziarne il ruolo all’interno delle aree che si occupano di strategia e creatività, per consentire alle persone di essere più efficienti, ai progetti di essere più efficaci… e ai clienti di essere più felici. Tra l’altro da qualche mese abbiamo la fortuna di poter usufruire anche di WPP Open, una piattaforma che mette a disposizione dell’agenzia una moltitudine di strumenti basati su IA, in continua evoluzione; sicuramente un vantaggio competitivo da poter offrire all’esterno.
Come funziona il LAB di AQuest, dove interazioni fisiche e digitali si uniscono per creare esperienze immersive?
Il LAB di AQuest è il simbolo della nostra eccellenza, un luogo dove tecnologia e creatività si intrecciano per creare connessioni autentiche tra i brand e persone. Nato con una chiara vocazione di ricerca e sviluppo, il LAB incarna la nostra missione di esplorare costantemente nuovi orizzonti creativi e tecnologici.
L’intelligenza artificiale è parte integrante della sua identità sin dalla sua nascita, e contribuisce a progettare soluzioni innovative che combinano autenticità e avanguardia. A partire dalla fine del 2024, il LAB ha assunto un ruolo ancor più centrale nella nostra strategia, diventando il portavoce della visione innovativa di AQuest. All’incrocio tra fisico e digitale, il LAB si afferma come un punto di riferimento per esperienze immersive e progetti AI-driven ad alto impatto tecnologico, offrendo ai brand uno strumento per instaurare legami autentici con il proprio pubblico.