Interactive

Record di vendite online di libri professionali per università e aziende sui marketplace internazionali. Una grande opportunità per gli editori di settore 

A marzo le vendite online di libri professionali per università e aziende hanno registrato numeri da record sui marketplace internazionali, con un incremento del valore di oltre 6 volte rispetto al mese precedente. Solo nella prima settimana di aprile il valore delle vendite ha superato i 110 mila euro, con una spesa media giornaliera di circa 20 mila euro, quasi quintuplicata rispetto a quella di marzo.

Sono questi gli ultimi dati registrati da BrandOn Group, la società digitale che vende sulle principali piattaforme di eCommerce internazionali i prodotti e i brand di gruppi italiani ed europei, e che attraverso la piattaforma ‘Brook’, sta consentendo a grandi editori e distributori internazionali, tra cui Cambridge University Press, Eurospan, MacMillan distribution, NBN International, Oxford University Press, Taylor & Francis e Wiley di vendere online i propri libri e manuali destinati ad un uso prevalentemente professionale e accademico nei principali Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Olanda, Spagna), nel Regno Unito e negli Stati Uniti. A questi si aggiungeranno da maggio 8 nuovi grandi player internazionali, con l’ingresso di editori americani, inglesi e tedeschi.

 

“Stiamo registrando numeri senza precedenti nelle vendite online di libri dedicati prevalentemente alla formazione accademica e professionale: basti pensare che il valore medio giornaliero delle vendite registrato ad aprile è doppio rispetto al totale delle vendite dell’intero mese di gennaio. A oggi Brook vende nel mondo circa 1 milione di titoli, in crescita esponenziale, e con una gestione automatizzata degli ordini grazie alla piattaforma B2C creata ad hoc per gestire le specificità della categoria libri”, commenta nella nota Ilaria Tiezzi, CEO di BrandOn Group. “Se a febbraio abbiamo registrato, infatti, una crescita del 51% delle vendite online di questi prodotti rispetto al primo mese dell’anno, a marzo abbiamo assistito a un vero e proprio boom, con un incremento di oltre 6 volte rispetto al mese precedente, e la prima settimana di aprile rafforza il trend con una crescita di oltre 12 volte rispetto all’avvio di marzo. Si tratta di risultati ottenuti anche grazie al fatto che possiamo contare su 4 hub logistici operativi, 2 in Italia, 1 nel Regno Unito e 1 negli Stati Uniti, che rendono più efficiente il processo di consegna anche in questo periodo di forte complessità e picco della domanda”.

Sono numeri che rappresentano un fenomeno in continua evoluzione nel panorama internazionale, e che, soprattutto se inseriti nel contesto nazionale, possono offrire uno stimolo per gli editori italiani che stanno risentendo fortemente delle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria. Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) sulla crisi del Covid-19, infatti, si registra un -75% nel valore delle vendite nelle scorse settimane nel mercato delle librerie, del canale online e della grande distribuzione.

“Questa crisi ha messo in luce tutte le fragilità e i ritardi delle culture organizzative, dei modelli di business e delle tecnologie abilitanti, ma la didattica e la formazione accademica e professionale non si possono e non si devono fermare, così come la cultura in senso più ampio. Anche per questo occorre individuare nuove direttrici progettuali e di investimento, attraverso iniziative imprenditoriali e politiche che abbiano come obiettivo comune lo sviluppo, anche dal punto di vista competitivo, dell’ecosistema culturale ed educativo”, sostiene Ilaria Tiezzi. “Al di là del picco di domanda senza precedenti negli acquisti online delle ultime settimane, prevediamo che il comportamento dei consumatori uscirà cambiato da questo momento di emergenza sanitaria, e che gli acquisti digitali si consolideranno come abitudine anche in futuro, rappresentando un elemento strategico vitale per diversi settori, compreso quello dell’editoria. I dati evidenziati da AIE, con un numero quasi dimezzato di opere da stampare, confezionare e distribuire, hanno un pesante effetto su tutta la filiera, tanto da portare quasi un terzo delle case editrici a ricorrere alla cassa integrazione per i propri dipendenti. In questo scenario i marketplace rappresentano una grande opportunità che suggeriamo di cogliere anche a tutti gli editori italiani che stanno vivendo questo periodo di profonda difficoltà”.