Nell’inedito scenario che sta investendo il mondo dell’adv online, legato alla scomparsa dei cookie di terza parte, i dati di prima parte diventeranno estremamente importanti e solo chi ha una metodologia che rileva questo tipo di dati riuscirà ad avere il miglior quadro possibile su chi sono gli utenti che navigano nel loro sito e su come raggiungerli.
Grazie al suo approccio, FANPLAYR, società con esperienza decennale nel settore del targeting comportamentale per l’eCommerce, dimostra che la personalizzazione era e sarà possibile anche in un mondo senza cookie: “La rivoluzione che è stata messa in atto riguardo ai cookie durante l’ultimo anno è un segnale molto forte per chi come noi si occupa di eCommerce”, ha commentato in una nota Enrico Quaroni, VP Global Sales di Fanplayr. “La fine dei cookie di terze parti rappresenta un discrimine non solo temporale, ma soprattutto metodologico. Non potendoli più utilizzare per intercettare gli utenti ‘giusti’, ci si dovrà focalizzare solo ed esclusivamente sui cookie di prima parte, l’unico modo per continuare a fornire personalizzazione”.
Come accennato, oggetto della rivoluzione che ha scosso il mondo della pubblicità online sono i ‘cookie di terza parte’ che appartengono ad un sito web diverso da quello che si sta visitando e che raccolgono i dati dell’utente per una terza parte, esterna al provider del sito. Una strategia di targeting basata su questa modalità consente agli annunci di essere estremamente mirati e personalizzati, fornendo un’esperienza più coinvolgente e pertinente e incoraggiando gli utenti alla scoperta di nuovi prodotti sulla base delle ricerche fatte in precedenza. Possono però rappresentare un problema dal punto di vista della privacy. Gli utenti, pur acconsentendo all’utilizzo dei dati per il GDPR, non hanno visibilità di quali aziende stanno raccogliendo e riutilizzando i loro dati.
I cookie di prima parte, invece, rappresentano la memoria a lungo termine di un sito web. Essi infatti aiutano i siti a ricordare i dati e le azioni dell’utente, conservando tali informazioni raccolte in caso di un ritorno dell’utente sul sito stesso.
“Qui entra in gioco Fanplayr”, ha proseguito Quaroni, “che analizza e traccia gli utenti in maniera anonima solo quando sono sul sito di properties del cliente, studiando il comportamento dei visitatori al momento della visita. I segnali generati sono molti, una volta rielaborati, vengono utilizzati per identificare, segmentare l’utente consegnandogli messaggi mirati e personalizzati attraverso e-mail, SMS e Web Push Notification su qualsiasi dispositivo. In che modo? Grazie alla Enhanced User Identification che sfrutta varie tecnologie di cookie per identificare gli utenti durante le visite utilizzando i cookie di prima parte, Secure e HTTP-Only”.
Per le aziende che hanno da sempre basato la loro strategia di tracciamento sui cookie di terze parti, è ancora possibile trovare una soluzione efficace per fare fronte alla rivoluzione che si attuerà entro il 2022.
1. Un primo passo verso la riconversione potrebbe essere puntare a migliorare la raccolta dei dati di prima parte, quelli di cui già si è proprietari, con una implementazione precisa e attenta che garantirà un targeting efficace. Infatti, la cookie revolution potrebbe rappresentare l’occasione giusta per ripensare il proprio sistema tecnologico di marketing per massimizzare controllo, visibilità e usabilità dei propri dati, considerata l’importanza acquisita da questa tipologia. Possedere tutti i dati di prima parte, rappresenterà una salvaguardia nel caso in cui sia necessario modificare gli strumenti per il proprio servizio, tutelandosi da possibili perdite di dati. Iniziare questo processo è fondamentale per ricostruire una solida base dati per poi proseguire con l’implementazione delle migliori soluzioni di gestione del consenso e garantire che siano pienamente conformi alle normative vigenti. Questo consentirà di comunicare in modo trasparente ai clienti che si affidano al servizio, integrando il targeting con un’efficace customer care.
2. È necessario prefissarsi degli obiettivi strategici e cercare di individuare in modo mirato come migliorare l’esperienza dell’utente durante la navigazione on-site attraverso un percorso personalizzato al fine aumentare le performance finali. In poche parole capire come riuscire a sfruttare al massimo gli utenti che già sono presenti sul sito, per non lasciarli scappare senza che abbiano concluso l’azione che interessa maggiormente all’azienda.
3. Un’altra strategia potrebbe essere quella di iniziare ad applicare una profonda personalizzazione attraverso il geo-targeting intelligente e il ‘moment marketing’ che generalmente sono in grado di generare un alto coinvolgimento da parte dell’utente.