“In un momento turbolento come quello di oggi, scatenato dal pandoro-gate, penso che sia utile e doveroso fare un po’ di chiarezza. Lasciamo che la magistratura faccia il suo corso, ma non condividiamo quella che sembra essere diventata una caccia alle streghe verso una categoria che in Italia genera oltre 300 milioni di euro e migliaia di posti di lavoro.
L’influencer marketing rappresenta uno straordinario strumento per i brand interessati a raggiungere le nuove generazioni, ossia quei target che si informano e si ispirano esclusivamente attraverso i social. Come è stato per la televisione, anche questo nuovo media necessita di tempo per consolidarsi e per raggiungere un adeguato livello di regolamentazione.
Noi operatori del settore siamo impegnati costantemente in tale direzione, analizziamo il mercato per garantire etica e trasparenza al pubblico, studiamo i vuoti legislativi per dare un contributo concreto al futuro della professione, cooperiamo con le autority mettendo disposizione le nostre competenze ed esperienze.
Condivido ciò che ha dichiarato Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’UPA, riguardo alla necessità di una normativa più strutturata che tratti gli influencer come vere emittenti di informazione, sottoponendo il loro operato a regole di verifica come accade per gli editori, ma voglio aggiungere che, precorrendo i tempi, in Filmedia Digital abbiamo costituito un reparto legale attivo nel controllo dei contratti, nella verifica dei contenuti realizzati dai talent per validarli dal punto di vista legislativo e farli approvare dai brand. Abbiamo scelto di investire in maniera consistente in questa direzione per garantire correttezza e sicurezza ai brand, per difendere l’operato degli influencer e proteggere i consumatori”, dichiara in una nota Filippo Mori Ubaldini, Founder e Ceo dell’agenzia di influencer marketing Filmedia Digital.