Una nuova ricerca di Alfi, piattaforma SaaS basata sull’intelligenza artificiale, mostra che i senior executive dell’advertising prevedono una forte crescita nell’uso dei codici QR nel Digital Out of Home (DOOH) per i prossimi 12 mesi, come risultato dell’efficacia e della performance dimostrate da questi codici.
Lo studio globale, realizzato da PureProfile con 101 interviste tra dirigenti senior, CEO e AD negli U.S.A., in U.K., in Canada, in Australia, in Francia, in Germania, e negli UAE, ha rilevato che più di due su tre (68%) prevedono che l’uso dei codici QR in DOOH aumenterà del 20% o più nei prossimi 12 mesi con quasi uno su cinque (20%) che prevede una crescita del 50% o più.
La ricerca mostra che la crescita nell’uso dei codici QR è guidata dal loro nuovo ruolo nella misurazione dell’efficacia della campagna, oltre che nel facilitare le vendite: quasi la metà (48%) dei dirigenti intervistati, infatti, si dichiare fortemente d’accordo con l’affermazione che “i codici QR migliorino notevolmente la misurazione del rendimento delle campagne pubblicitarie”, mentre circa il 45% concorda sul fatto che i codici QR facilitino le transazioni, non solo concorrano ad aumentare le brand awareness.
“L’innovazione digitale nella pubblicità e in particolare DOOH sta accelerando rapidamente e l’uso crescente dei codici QR è un altro aspetto del cambiamento nel mercato”, ha spiegato in una nota Peter Bordes, CEO ad interim di Alfi. “Il DOOH è ideale per l’uso dei codici QR dato che gli annunci sono spesso localizzati vicino (o dentro) ai centri commerciali”.
Circa due su cinque (il 41%) dei dirigenti pubblicitari senior concordano sul fatto che la vicinanza del DOOH ai punti di acquisto al dettaglio sia l’ideale per influenzare i clienti nel posto e nel momento giusti, mentre il 57% è comunque d’accordo su questa contatazione.
Gli advertising executive ritengono poi che l’uso crescente dei codici QR sia positivo anche per l’interattività e la creatività nel DOOH: più di un terzo (34%) è totalmente d’accordo che l’uso dei codici QR possa aiutare la creatività, mentre un altro 63% è semplicemente d’accordo.
Bordes ha concluso: “I codici QR sono solo un aspetto dell’attrattiva delle attività di DOOH, che viene riconosciuta anche da settori sempre più tradizionali. Possiamo aspettarci una maggiore attenzione agli approfondimenti basati sui dati, che espandono le potenzialità pubblicitarie del mezzo, attraverso analisi sempre più sofisticate e il ‘recapito’ a un pluralità di dispositivi. Questo porterà non solo a comportamenti di acquisto più sicuri, ma anche a connessioni one-to-one con i consumatori”.