Secondo i rumors raccolti dal Wall Street Journal, Meta starebbe valutando la possibilità di introdurre nei prossimi mesi, nella Ue , una versione a pagamento, di dieci euro al mese, per consentire l’accesso a Facebook e Instagram in modalità ‘senza pubblicità’.
Sui dispositivi mobili il canone lieviterebbe a circa 13 euro, perché Meta includerebbe le commissioni da pagare agli app store di Apple e Google. In alternativa al pagamento mensile gli utenti nella Ue potrebbero accettare volontariamente pubblicità ‘personalizzate’ per proseguire a godere delle versioni gratuite.
La società di Mark Zuckerberg è stata multata di 390 milioni di euro all’inizio di quest’anno dalla DPC, nella persona di Helen Dixon, il Commissario irlandese per la privacy, per aver violato gli obblighi di trasparenza e aver adottato una base giuridica non corretta nel trattamento dei dati personali degli utenti ai fini pubblicitari. Una sentenza che aveva suscitato discussioni all’interno dell’EIRE per il mancato rispetto della norme sul GDPR, troppo a lungo tollerato: d’altronde non è per caso che tutti i tech giant – o quasi – abbiano la loro sede legale in Irlanda
Meta è stata quindi ‘obbligata’ chiedere il consenso degli utenti nell’UE prima di consentire alle aziende di indirizzare la pubblicità personalizzata, e l’escamotage di chiedere una fee mensile al posto del consenso è sicuramente una strategia efficace. D’altronde, un portavoce di Meta ha confermato al WSJ che la società crede in “servizi gratuiti supportati da annunci personalizzati” ma sta esplorando “opzioni per garantire il rispetto dei requisiti normativi in evoluzione”.