Dopo il calo del 25% di pochi giorni fa nella Borsa degli Stati Uniti, ecco un nuovo ‘sganassone’, che arriva però dall’Unione Europea, a Meta, la owning company di Facebook e di altri social media: un nuovo Regolamento della UE richiede infatti alle società che raccolgono i dati degli utenti all’interno dell’Unione di conservare ed elaborare tali dati sui server europei.
I dati di Facebook (e di Instagram), tuttavia, vengono elaborati su server sia statunitensi sia europei, il che sarebbe fondamentale per il targeting degli annunci e, in generale, per le attività che operano su tali piattaforme social.
In un rapporto presentato alla Securities and Exchange Commission, Meta suggerisce che se l’azienda non rispetta le nuove normative dell’UE, smetterà semplicemente di fornire i suoi servizi Facebook e Instagram all’interno dell’Unione. Il VP of Global Affairs di Meta, Nick Clegg, sostiene che questo ritiro sarebbe dannoso innanzitutto per le molte aziende nell’UE che fanno affidamento sui servizi e sugli annunci forniti dall’azienda.
Il Financial Report della scorsa settimana aveva fatto crollare le azioni di Meta di circa una quarto del loro valore borsistico, dopo che la società ha perso utenti attivi giornalieri per la prima volta nella sua storia. Ciò potrebbe significare che l’azienda, al di là delle dichiarazione bellicose, stia solo cercando di guadagnare una posizione più vantaggiosa prima di inziare le negoziazioni con l’UE, non che stia davvero pianificando di mettere in atto quelle che per ora sono ancora solo minacce di azioni future.