di Massimo Bolchi
Ad-machina, il tool di Making Science basato sulla generative AI per creare, attivare, misurare e ottimizzare automaticamente le advertising digitali, è sbarcato anche su Meta. Lo strumento basato sulla generazione di contenuti a partire da linguaggio naturale – già adottato a livello internazionale per le campagne su Google ads con importanti risultati da realtà come Santander e MediaMarkt – è stato presentato venerdì mattina, per la prima volta a livello globale, nella sede milanese dell’azienda, nel corso di un appuntamento che ha visto anche l’intervento di Victor Vassallo, Managing Director di Making Science Italia che ha affiancato la presentazione di Costanza Ghelfi, co-Founder di ad-machina e Products Director di Making Science.
“Ad-machina”, ha spiegato Ghelfi, “vuole rendere più facile l’implementazione dell’AI nell’advertising risolvendo due dei principali ostacoli: uno pratico – la pluralità dei formati disponibili sui social soprattutto – e uno di carattere creativo, evitando di ‘sforare’ rispetto alla rigide linee guida del brand che richiedono sempre il controllo umano”.
“Questi problemi sono stati risolti perché le soluzioni proposte dall’AI generativa in realtà non ‘generano’ nulla di nuovo: tutte le immagini e i video proposti nei nuovi formati (qui sì l’apporto dell’AI è indispensabile) sono derivati fa quanto già approvato in sede creativa delle aziende e dai brand, rispettando quindi ab initio i desiderata dalle marche”, ha proseguito.
Ad-machina permette infatti di creare automaticamente, in pochi minuti, testi, immagini e video su larga scala, adattando i messaggi in base ai dati relativi ai comportamenti degli utenti e agli obiettivi di business fissati da ogni azienda. Con questo nuovo lancio, la piattaforma migliora inoltre le sue performance in ambito di analisi, misurazione e ottimizzazione. Tra i punti di forza di ad-machina, anche la possibilità di integrare i dati aziendali, come il catalogo prodotti o gli indicatori relativi ai margini di profitto, per ottimizzare gli annunci.
Non solo: il tool, che opera in più linguaggi modulando automaticamente i messaggi in base al mercato e all’audience, è in grado di analizzare i singoli elementi della creatività, come la scelta del colore o il design, restituendo automaticamente differenti versioni per testare e migliorare l’efficacia delle campagne.
“Abbiamo approfittato del lancio di questa versione per Meta per migliorare anche la Ad-machina per Google, a partire dalla user interface, molto più interattiva e disegnata per far venire voglia agli advertiser di ‘giocare’ con le infinite potenzialità che l’AI offre in termini di gestioni di formati, immagini e video, dal colore dagli sfondi alle possibilità di targetizzare i messaggi sui diversi destinatari”, ha aggiunto Ghelfi. “La nostra road map prevede ora il lancio di una versione di Ad-machina per TikTok nel primo trimestre dell’anno prossimo e, a seguire, anche la versione per Amazon“.
“Per mercati come quello italiano, dove la presenza di multinazionali è più rarefatta, mentre abbondano imprese medie con problematiche differenti”, ha concluso Vassallo, “stiamo già lavorando a una versione semplificata di Ad-machina, se così possiamo definirla: BrainAds, che esiste già ma è ancora priva della versione per Meta, in modo da soddisfare le necessità di imprese che non sono (ancora) player globali. Si tratta di una versione SAAS, totalmente self service da parte del cliente, che non richiede, come invece fa la Ad-machina attuale, l’assistenza diretta del nostro personale per la sua implementazione, e con una pricing scale molto diversa, decisamente più abbordabile”.