Francesco Ghigliotti, Founder e CEO di MAGILLA
È finito il 2022. Che anno è stato per voi?
È stato un anno di forte cambiamento, soprattutto perché abbiamo avuto l’ingresso di un nuovo socio, Innovative-RFK, che ha dato il la alla creazione di una nuova business unit e ci sta aiutando a consolidarci nel mondo MarTech. Stiamo infatti rafforzando le due business unit già in essere con la creazione di nuove possibilità di business e con un piano aziendale biforcato.
Il 2022 è stato un anno pieno di incertezze, come per molte altre aziende del settore, a causa dello scenario globale. Gli investimenti sul marketing hanno risentito tantissimo della situazione, che non si limita soltanto alla guerra o allo spauracchio della recessione che aleggia su tutti quanti, ma si manifesta come una sorta d’instabilità nella visione del futuro che hanno tante aziende. E tutto questo si riversa certamente sul nostro mondo. Noi abbiamo potuto far fronte a tale incertezza anche grazie ai nostri clienti storici che ci conferiscono da sempre una certa solidità.
Quali gli obiettivi raggiunti di cui andate più fieri?
Sicuramente per la business unit Comunicazione e Marketing il lancio degli Magilla Studios e il pacchetto dei servizi a esso connesso, nel quale abbiamo creduto sin dall’inizio del 2022, è stato un passo importante per la nostra Company. La possibilità di ideare e produrre contenuti diversi e molto più complessi da tutto ciò che viene normalmente proposto nelle linee editoriali di tanti brand è e sarà per noi sempre più fondamentale. La nostra intenzione è offrire delle risposte a questo mondo di contenuti e social media in perenne cambiamento, dove l’avvento degli short video e dei creator che li padroneggiano – a volte anche meglio di agenzie o di case di produzione – è qualcosa da comprendere e cavalcare. Noi con i Magilla Studios siamo riusciti a rispondere a questo cambiamento e abbiamo cercato il modo migliore di adattarci in tanti progetti che abbiamo proposto ai nostri clienti, consolidati e prospect. Dal punto di vista della business unit legata all’eCommerce, sicuramente abbiamo avuto una crescita dopo un biennio influenzato dalla fine della pandemia.
Sono fiero di aver mantenuto coi nostri partner i fatturati dell’anno precedente e di averli incrementati del 15%. Significa che siamo riusciti a creare strade alternative per far entrare nuovi utenti. E poi i nuovi partner che siamo riusciti a includere quest’anno. A breve uscirà come comunicazione, per quanto concerne la business unit eCommerce, l’aggiunta di due nuovi pillar su cui si basa la nostra proposta: uno legato alla gestione del commercio su Amazon e l’altro su un’area legata all’affiliate marketing, soprattutto sui mercati esteri, focalizzato principalmente sul mondo della moda ma in seguito espandibile in altri settori. Amazon e affiliate marketing sono le due novità che proporremo nel 2023 e su cui stiamo investendo per creare struttura nei servizi.
Contingenza a parte, che cosa augurate al vostro comparto per il nuovo anno, insomma quali gli ambiti sistemici su cui lavorare pro tutti?
Secondo me, per quanto riguarda la parte di comunicazione occorre rendersi conto che il mondo dei contenuti online come lo conoscevamo fino a 2/3 anni fa sta cambiando. Cambia tanto e occorre che le aziende e le agenzie si adeguino e facciano capire ai propri clienti la rivoluzione che è in atto. Non è più importante presidiare un canale soltanto per proporre una linea editoriale che fornisca il giusto ritorno, ma non dei veri vantaggi ad un brand o ad un business a vari livelli.
Bisogna capire che il paradigma dei contenuti è cambiato e, noi per primi, dobbiamo fare educazione verso i clienti. Anche dal punto di vista dell’eCommerce il paradigma di performance è cambiato. Il sistema Meta ha perso di efficacia; senza accusare Facebook di non funzionare più, posso dire che occorre studiare delle strategie che siano sempre più omnicanale e che tengano conto di acquisition in vari strumenti e soprattutto puntare anche alla retention.
Quest’anno di fatto ci siamo strutturati per avere la parte di marketing automation e retention marketing. Stiamo studiando strategie che non mirino solo alla parte dell’acquisizione del cliente, ma anche alla trasformazione. Io spero che il comparto riesca a far capire ai propri clienti che è impossibile ormai fare marketing digitale ragionando su compartimenti stagni.
In che direzione va il rapporto con i clienti, su cosa state ragionando per vestire meglio le loro esigenze, a quali ambiti, nuovi servizi, visioni?
Verso una rivoluzione nel mondo dei contenuti, per non risultare vecchi e stanchi in un mercato che cambia completamente, soprattutto su determinati target. A mio avviso, ribadisco, sono gli short video che stanno portando una rivoluzione, a prescindere dal canale social, il linguaggio e la community. Bisogna comprendere che gli short video devono essere partner di una propria comunicazione digitale. Per quanto concerne l’eCommerce stiamo lavorando coi nostri partner sul fatto che, a fronte di un aumento dei costi pubblicitari, serve ragionare sull’acquisizione di contatti e sulla creazione di segmenti di database e di pubblico proprietari, senza acquistarli da aziende terze.
La vostra prossima sfida?
La nostra prossima sfida è relativa alla nuova business unit. Abbiamo già un prodotto che stiamo trasformando in modello SAS. La sfida che vogliamo affrontare è cercare di trasformarlo e commercializzarlo e continuare a fare scouting per capire se ci sono altre possibilità nelle quali investire.