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LinkedIN, chi cerca (forse) trova. A fronte di un’alta domanda solo pochi ricevono riscontro

Capofila nella ricerca di nuove opportunità nel 2025, in Italia, è la GenZ con oltre il 63% di giovani intenzionati a cambiare.
Marcello Albergoni e Olga Farreras Casado, LinkedIN
Marcello Albergoni e Olga Farreras Casado

Lavoratori e lavoratrici in Italia sono, in maggioranza, attivi nella ricerca di nuove opportunità professionali per l’anno appena iniziato, con oltre 2 persone su 5 (44%) aperte a nuove sfide professionali. A fronte di questo dinamismo, il mercato del lavoro continua a cambiare e in molti ritengono che la ricerca sia diventata più complessa e difficoltosa rispetto all’anno scorso.

Le posizioni aperte e le candidature sono più numerose che mai, ma in pochi ricevono riscontro: lo testimonia il fatto che oltre il 45% dei professionisti dichiara di aver ben presente cosa significhi essere ‘ghostati’ a seguito dell’invio di un application, con 3 persone su 10 (30%) che dicono di aver già vissuto questa esperienza.

A mostrare questo spaccato sulle principali tendenze del 2025 è una nuova indagine condotta su scala internazionale da LinkedIn, che offre ogni anno nuovi spunti e dati a supporto di chi vuole affrontare al meglio la ricerca di nuove opportunità lavorative.

Lo scenario italiano trova riscontro nei dati globali della ricerca, da cui emerge che quasi 3 persone su 5 (58%) su scala internazionale intendono cercare un nuovo lavoro quest’anno, con la metà degli intervistati che, però, sostiene che la ricerca sia diventata più difficile rispetto al 2024.

Cosa (e come) cercano i professionisti italiani. Il ruolo dell’AI

A fare da capofila tra chi cerca nuove opportunità professionali è la GenZ, con oltre il 63% dei giovani intenzionati a cambiare, a fronte del 55% dei millennial. Interessante anche la minore differenza di genere, con le professioniste più attive nella ricerca: il 46% delle donne sta infatti sondando il mercato, con invece il 41% degli uomini che dichiara di non essere, al momento, intenzionato a cambiare. Tra chi sta valutando nuove opportunità professionali, la principale motivazione alla base della spinta al cambiamento è sicuramente la possibilità di un aumento di retribuzione, come dichiarato dal 41% degli intervistati in Italia, seguita dalla ricerca di una migliore work-life balance (27%), dalla voglia di trovare un nuovo contesto in cui poter crescere professionalmente (22%) e da una maggior consapevolezza e volontà di mettere a frutto le proprie competenze (20%).

Se le motivazioni economiche sono cruciali per chi è alla ricerca di nuove opportunità, la ragione principale per restare, tra chi non è intenzionato a cambiare lavoro, è il fatto di aver raggiunto un buon equilibrio tra vita privata e professionale (30%), seguita da una valutazione positiva del clima di lavoro e del rapporto con i colleghi (24%), a testimonianza dell’importanza del ‘fattore umano’. L’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulle dinamiche di ricerca di nuove opportunità lavorative è già evidente nel nostro Paese: il 27% dei professionisti italiani già utilizza questa tecnologia a supporto dell’invio di nuove candidature, in primis la GenZ (43%). E, se quasi 2 persone su 5 (39%) dichiarano di non essere sicure di come l’AI possa essere d’aiuto, il 37% è intenzionato e aperto a imparare a sfruttare al meglio il suo potenziale.

Affrontare una crescente competizione

Tra chi è, sin dall’anno scorso, alla ricerca di un nuovo lavoro, il 19% non ha ancora trovato l’opportunità giusta. Non stupisce, perciò, che la metà dei professionisti dichiari che cercare lavoro sia frustrante.

Per 2 lavoratori su 5 (39%) la difficoltà maggiore risiede nell’individuare un’offerta che risponda ai propri criteri di ricerca: ostacolo considerato più rilevante, ad esempio, della negoziazione salariale, indicata dal 24% degli intervistati come motivo di criticità. A far crescere la frustrazione è anche l’assenza di feedback da parte degli hiring manager, con quasi la metà (48%) dei lavoratori in Italia che concorda sul fatto che sia diventato più difficile ricevere riscontro. Mentre 2 professionisti su 5 (36%) affermano di candidarsi a più lavori che mai, ma di ricevere comunque meno risposte. Ben il 20% degli intervistati ha indicato proprio l’assenza di riscontri come uno dei principali ostacoli nella ricerca.

La prospettiva dei recruiter

In Italia, il 65% degli hiring manager intervistati da LinkedIn sostiene che, nel 2024, è diventato più difficile trovare candidati in grado di soddisfare i requisiti necessari per una posizione aperta. In particolare:

  • oltre la metà (51%) sostiene che il processo di ricerca e selezione sia diventato frustrante
  • il 48% dichiara di ricevere svariate candidature da parte di professionisti non adatti al ruolo
  • il 45% lamenta la difficoltà di trovare talenti con il giusto set di skill, da un punto di vista tecnico

In generale, rispetto al 2024, il 62% dei recruiter dichiara di spendere più tempo nella ricerca di profili adatti. Tra chi si occupa di individuare e selezionare candidati, l’AI gode di alta considerazione, ed è già stata integrata da molti nel processo di ricerca: per il 64% permette di trovare più facilmente candidati e per il 63% rende l’iter più veloce.

Le priorità secondo professioniste e professionisti italiani

La priorità per i lavoratori italiani quando si tratta di pianificare la propria carriera è data dall’opportunità di acquisire nuove competenze (20%). Chi desidera un cambiamento ha intenzione di dedicare più tempo alla ricerca di un lavoro in linea con i propri interessi e valori (17%), mentre tra chi non ha intenzione di cambiare prevale il bisogno di stabilità (15%) e l’alta considerazione dell’attuale flessibilità di tempi e modi di lavoro (14%).

“L’attuale panorama competitivo nella ricerca di lavoro dimostra che i professionisti italiani riconoscono quanto sia cruciale che le loro competenze siano adatte ai ruoli richiesti. Infatti, mentre il 23% delle persone che abbiamo intervistato considera l’acquisizione di nuove competenze una priorità per la propria crescita professionale, il 62% dei recruiter dichiara di dedicare più tempo alla ricerca di candidati idonei”, commenta nella nota Marcello Albergoni, Country Manager di LinkedIn Italia. “In un mercato in rapida evoluzione, il continuo impegno di LinkedIn va  in entrambe le direzioni: da un lato fornire nuovi strumenti e risorse per guidare strategicamente i professionisti nella ricerca di un nuovo lavoro, aiutandoli ad ampliare il proprio network, individuando nuovi percorsi di adattamento e apprendimento, dall’altro offrire strumenti e soluzioni innovative per facilitare e velocizzare il lavoro dei recruiter”.

La lista dei Lavori in crescita 2025

Ogni anno, LinkedIn offre a lavoratrici e lavoratori l’opportunità di ampliare le proprie skill rendendo disponibili corsi di formazione gratuiti e aiuta chi è alla ricerca di un nuovo lavoro a orientarsi tra le diverse opportunità anche grazie alla lista dei ‘Lavori in crescita’, ovvero le professioni che hanno visto un incremento maggiore negli ultimi 3 anni, pubblicata da LinkedIn Notizie.

In Italia, nella top 10 figurano:

  1. Consulente di viaggio (Può essere indicato anche come Travel consultant o Agente di viaggio).
  2. Ingegnere dell’intelligenza artificiale (Può essere indicato anche come Artificial intelligence engineer o Machine learning engineer).
  3. HR administrator (Può essere indicato anche come HR admin).
  4. Addetto prenotazioni (Può essere indicato anche come Reservation agent).
  5. Liquidatore sinistri (Può essere indicato anche come Claims specialist).
  6. Cyber security engineer (Può essere indicato anche come Ingegnere della cybersicurezza).
  7. Event specialist (Può essere indicato anche come Event coordinator).
  8. Responsabile acquisti (Può essere indicato anche come Procurement buyer o Procurement specialist).
  9. Technical sales specialist.
  10. Specialista marketing e comunicazione (Può essere indicato anche come Marketing and communication specialist).

I consigli di Olga Farreras Casado, LinkedIn Career Expert

1. Mettere al primo posto la capacità di adattarsi – Affrontare un mercato del lavoro competitivo come quello attuale non è semplice: per questo è cruciale concentrarsi sulla capacità di adattarsi, per aprire nuove opportunità di crescita professionale. Durante il processo di selezione, è importante evidenziare le soft skill, come flessibilità e capacità di comunicazione, e dedicare del tempo a svilupparle. LinkedIn sostiene lavoratrici e lavoratori alla ricerca di nuove opportunità anche attraverso i LinkedIn Learning Courses, tra cui Building Career Agility and Resilience in the Age of AI e Landing a Job as a Skills-First Candidate, gratuiti fino al 31 marzo 2025.

2. Tenere aggiornato il profilo LinkedIn – Mai come oggi è essenziale mantenere il profilo LinkedIn aggiornato, poiché è spesso il primo luogo dove i recruiter cercano nuovi talenti e reperiscono le informazioni sui candidati. Per distinguersi, è utile evidenziare le competenze nella sezione Esperienza. Chi inserisce cinque o più competenze nel proprio profilo riceve fino a 5,6 volte più visualizzazioni da parte dei reclutatori e 24 volte più messaggi InMail.

3. Trovare il giusto match – Il nuovo strumento ‘job match’ di LinkedIn aiuta i candidati a capire rapidamente se le proprie competenze e qualifiche corrispondono agli annunci di lavoro, così da identificare facilmente i ruoli più adatti e a concentrare meglio il tempo e gli sforzi.

4. Cercare in sicurezza – Per offrire tranquillità e sicurezza nella ricerca di nuove opportunità, gli annunci verificati su LinkedIn ora mostrano un badge di avvenuta verifica. Questi rappresentano circa la metà delle offerte di lavoro sulla piattaforma.

5. Scoprire nuove opportunità – Esplorare su LinkedIn i ruoli emergenti – come quelli nella lista Jobs on the Rise – permette di ottenere informazioni pratiche sulle posizioni emergenti, disponibilità di lavoro da remoto, competenze più richieste per ciascun ruolo, principali città dove avvengono le assunzioni e altro ancora, a sostegno della ricerca di impiego.