I soldi mancano. Le aziende stanno lottando per sopravvivere. La vita è difficile per tutti quest’anno e uno dei risultati è che le persone fanno più attenzione a ciò che acquistano. In Francia, ad esempio, le auto usate non sono mai state così popolari. Il 76% degli automobilisti preferisce acquistare un veicolo usato piuttosto che uno nuovo, con un aumento dell’11% rispetto all’inizio dell’anno.
È un ottimo momento, dunque, per Audi per promuovere il suo programma di auto usate, Audi Approved :plus. L’agenzia di Audi, Romance, ha puntato su di una idea creativa in grado di dare alla Casa tedesca un piccolo-grande vantaggio sui suoi concorrenti: ha adottato per lo spot il formato classico del lancio di auto, aggiungendo solo alla fine la rivelazione che quella è una vettura usata. Una campagna che diffonde l’idea che l’età sia davvero solo un numero, dopotutto.
Per pianificare ovunque la campagna, Romance ha anche utilizzato il formato pre-roll. Su YouTube, ad esempio, si rivolge agli spettatori di contenuti video ‘vecchi’ che ancora oggi generano milioni di visualizzazioni per diffondere lo spot in programmatic. Centinaia di brani musicali iconici, concerti leggendari, momenti storici e persino azioni sportive da non perdere stanno ricordando agli utenti l’attrattiva delle auto Audi Approved :plus.
Questa pianificazione è stata implementata anche su Spotify, mirando alle playlist degli anni ’70, ’80 e ’90 e, entro la fine dell’anno, l’idea sarà utilizzata anche nei cinema parigini che proiettano vecchi film cult.
Credits
Agenzia: Romance
Amministratore delegato: Christophe Lichtenstein
Direttore creativo esecutivo: Alexandre Hervé
Direttore creativo: Caroline Guittonneau
Concezione: Pierre Jarry e Cassandre Gonnord
Direttore artistico: Cassandre Gonnord
Copywriter: Pierre Jarry
Direttore dell’account: Sarah Holgado
Progettista dell’agenzia: Benoit Clavé
Account Executive: Mikael Ramirez e Célia Fleurentdidier
Casa di Produzione: Maul
Direttore: Neel Potgieter
Compositore: Paul Corvaisier
Direttore associato: Sébastien de Milleville