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L’eCommerce in Italia cresce del 13%, superando la media globale (3%) grazie alle transazioni da dispositivi mobili. I dati del Salesforce Q3 Shopping Index

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Salesforce ha annunciato i dati del Q3 Shopping Index, il report trimestrale che racconta i trend dello shopping online attraverso le transazioni di oltre 1,5 miliardi di acquirenti unici in più di 67 paesi. Nel terzo trimestre del 2024, i consumatori hanno mantenuto un approccio cauto alle spese, focalizzandosi su acquisti essenziali e cercando promozioni per prodotti di maggiore utilità.

Ecco alcune delle evidenze principali emerse dall’analisi:

A livello globale, il commercio digitale è aumentato del 3% rispetto allo stesso trimestre del 2023, con un incremento del traffico del 4%. In Italia, il commercio digitale ha registrato una crescita significativa del 13% su base annua, superando di gran lunga la media globale, grazie in particolare all’aumento del 5% delle transazioni da dispositivi mobili.

Nell’Unione Europea, la crescita complessiva è stata del 5%, con l’Italia al primo posto, seguita da Spagna (+8%) e Germania (+5%), sottolineando il ruolo di rilievo dell’Italia nella spinta verso l’espansione dell’ecommerce a livello europeo.

Il Nord America ha mostrato segni di rallentamento, con gli Stati Uniti che hanno visto solo un modesto incremento dell’1%, mentre il Canada è rimasto stabile.

Il traffico globale da desktop è calato dell’1%, mentre quello da mobile è cresciuto del 5%, evidenziando il sempre maggiore utilizzo degli smartphone per lo shopping online.

Tra i settori in maggiore crescita a livello globale, spiccano quello dei giochi e i prodotti per l’apprendimento (+18%), le calzature sportive (+12%) e i prodotti beauty (+10%). Questi settori hanno beneficiato di un aumento della domanda, spinti sia da promozioni che da una maggiore attenzione ai prodotti per il benessere e l’intrattenimento.

Al contrario, tra i settori ad aver registrato un significativo calo, spiccano i prodotti per l’arredamento (-9%), l’abbigliamento e le borse di lusso (entrambe al -2%), segnando una chiara diminuzione della spesa per gli acquisti di beni non essenziali e costosi.