Oggi pomeriggio, in streaming come è ormai d’obbligo, si è avuta un’anticipazione del prossimo Netcomm Forum Live, con il Presidente di Netcomm, Roberto Liscia, che ha anticipato alcuni dei numerosissimi temi che verranno affrontati nella due giorni digitale.
A partire dello straordinario impulso alla digitalizzazione nato dell’emergenza Covid-19.
“L’eCommerce ha smesso di essere solo shopping online”, ha esordito Liscia, “per diventare un cambiamento drastico di tutti i processi digitali, sia B2C sia B2B. È sufficiente guardare a quello che è accaduto nella scuola: la didattica online e l’evoluzione digitale dell’insegnamento hanno subito, quasi dall’oggi al domani, rivoluzioni che non sono state neppure sognate nei dieci anni precedenti di timide sperimentazioni”.
D’altra parte i numeri degli eCommerce italiani parlano da soli. In alcuni comparti si assiste a un incremento del venduto del 96%, ad esempio nel Food e nel Pharma, un crescita improvvisa che ha messo in difficoltà non pochi operatori.
“Anche prima del Covid-19 il comparto mostrava tassi robusti di crescita: dal nostro punto di osservazione del mercato abbiamo registrato 27 milioni di acquirenti italiani e 200 milioni di consegne effettuate nel 2019”, spiega Liscia. “Ma nel periodo di emergenza tra due e tre milioni di nuovi acquirenti, il 10% del totale, si sono affacciati all’eCommerce per soddisfare i propri bisogni. In questo periodo, poi, gli operatori della logistica hanno fatto più del possibile per rispondere alle necessità di acquisti a domicilio come unico canale rimanente, o quasi, per gli acquisti non alimentari”.
A questo va aggiunta una logistica di prossimità, che ha fatto leva sui negozi di vicinato per rispondere alla domanda impennatasi. Così come la scelta di forme alternative alla consegna a domicilio: il Click and Collect, ad esempio, ha visto incrementi del 400%.
“Ma non guardiamo solo al B2C; altrettanto, se non più importante, ai fini della salute del comparto, è il B2B”, sottolinea Liscia. “Qui servono miglioramenti del rapporto tra operatori di filiera e operatore intermedio, nell’ottica di garantire un’esperienza di acquisto rimodulata e soddisfacente”.
“Pensiamo ai pagamenti”, prosegue, “ora finalmente la carta di credito è utilizzata quasi da tutti, ma in altri ambiti c’è ancora molto da fare. Mentre lo smartphone sta diventando progressivamente il fulcro dell’eCommerce, le altre forme di digital payment sono rimaste un po’ indietro. Qui non vogliamo confrontarci con il 37% delle Cina, dove il mobile payment domina, ma in Italia siamo ancora a un 2,5%, un quota molto, direi troppo, bassa. E soltanto ora alcuni operatori, francesi soprattutto, stanno introducendo la possibilità di pagare a rate, una soluzione necessaria per far fronte alla carenza di liquidità futura”.
“Le sfide da affontare a breve? Innanzitutto la digitalizzazione del paese, basata su un’infrastruttura FTTH (Fiber to the Home) diffusa, non a macchia di leopardo come è ora, tralasciando tecnologie non più all’altezza dei bisogni, quali il FTTC e l’ADSL. Poi accompagnare i consumatori nel percorso verso la trasformazione digitale, come è stato in parte fatto per la scuola. E ultimo, ma non meno importante, formare la aziende che devono ripensare i propri modelli di business”, conclude Liscia, dando appuntamento al Netcomm Forum Live – il 6 e 7 maggio – che a oggi conta già oltre 100 espositori partecipanti, mentre anche i workshop si vanno sommando uno dopo l’altro: in programma ce ne sono già organizzati 35, oltre alle tre plenarie previste.