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“L’AI può essere un rischio per l’umanità”: USA, Cina, UK e UE e 28 altri paesi firmano una documento comune. Nuovo appuntamento in Corea del Sud. Meloni, prossimo presidente del G7: “A Roma una conferenza su AI e lavoro”

Bletchley Park Mansion
Bletchley Park Mansion

Il vertice britannico sulla sicurezza dell’IA, apertosi Bletchley Park, ha rivelato che Rishi Sunak, Primo Ministro UK, desidera che almeno i progressi nell’IA diventino la sua eredità duratura, in vista della probabile sconfitta alle prossime elezioni. L’intelligenza artificiale potrebbe rappresentare un rischio per l’umanità pari a quello di una pandemia o di una guerra nucleare, ha avvertito Sunak, che si è detto preoccupato per il pericolo che i modelli avanzati di intelligenza artificiale rappresentano per il pubblico, facendo eco ai recenti avvertimenti di alcune delle figure più importanti del settore.

La chiusura del vertice di due giorni sulla sicurezza dell’IA ha visto perciò con soddisfazione che 28 Paesi, tra cui Brasile, India, Nigeria e Arabia Saudita, insieme all’Unione Europea, agli USA e alla Cina, abbiano firmato l’accordo denominato ‘Dichiarazione di Bletchley sull’IA’. Il governo britannico ha dichiarato che la dichiarazione soddisfa gli obiettivi chiave del vertice, stabilendo un accordo e una responsabilità condivisi sui rischi, le opportunità e il processo da seguire per la collaborazione internazionale sulla sicurezza e la ricerca in materia di IA, in particolare attraverso una maggiore collaborazione scientifica.

I Paesi coinvolti nel patto hanno concordato che rischi sostanziali possono derivare da un potenziale uso improprio intenzionale, oltre a sottolineare le preoccupazioni relative alla sicurezza informatica, alla biotecnologia, alla disinformazione, ai pregiudizi e ai rischi per la privacy. La dichiarazione cita il “potenziale di danno grave, persino catastrofico, sia deliberato sia intenzionale, derivante dalle capacità più significative” dei modelli di IA.

A tal fine, i Paesi coinvolti hanno deciso di incoraggiare la trasparenza e la responsabilità degli sviluppatori di IA di frontiera per quanto riguarda la misurazione, il monitoraggio e la mitigazione delle capacità dannose. Sunak ha poi descritto l’accordo come una pietra miliare che “vede le più grandi potenze del mondo concordare sull’urgenza di comprendere i rischi dell’IA”.

Le sue parole hanno fatto eco a quelle di Elon Musk, che aveva dichiarato mercoledì che l’intelligenza artificiale è “una delle più grandi minacce per l’umanità”. Sunak ha poi incontrato Kamala Harris, Vicepresidente degli Stati Uniti, e ha ospitato discussioni con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, e Giorgia Meloni, primo ministro italiano. I leader di altri Paesi, tra cui Giappone e Canada, si sono uniti alla conferenza a distanza.

Le applicazioni dell’intelligenza artificiale “possono portare grandi opportunità in molti campi ma anche enormi rischi. Meccanismi decisionali opachi, discriminazioni, intrusioni nella nostra vita privata, fino ad arrivare ad atti criminali, perché gli LLM-Large Language Model potrebbero essere utilizzati per produrre armi, danni biologici a bassa tecnologia, attacchi informatici, facilitare la personalizzazione del phishing”, ha affermato la premier Meloni definendo lo sviluppo dell’intelligenza artificiale “la più grande sfida intellettuale, pratica e antropologica di quest’epoca”.

“Abbiamo raggiunto un accordo storico con le aziende del settore”, ha concluso Sunak nella conferenza stampa finale dell’AI Safety Summit, “Potremo testare la sicurezza dei nuovi modelli di intelligenza artificiale prima che siano rilasciati”. Il vertice di Bletchley Park sarà seguito a breve, tra sei mesi, da una successiva edizione che avrà luogo in Corea del Sud, e tra un anno in Francia, a conferma dell’urgenza di questi temi e della natura interlocutoria di questo primo accordo.

Inoltre durante il G7 a presidenza italiana si terrà a Roma una Conferenza internazionale su Intelligenza artificiale e lavoro, “a cui vorremmo partecipassero studiosi, manager e esperti di tutto il mondo per discutere metodi, iniziative e linee guida per garantire che l’IA aiuti e non sostituisca chi lavora, migliorandone invece condizioni e prospettive”, ha annunciato la premier, secondo cui con lo sviluppo di un’intelligenza artificiale senza regole “si rischia che sempre più persone non siano necessarie nel mercato del lavoro, con conseguenze pesantissime sull’equa distribuzione della ricchezza”.