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La Commissione EU vieta al personale di usare o installare TikTok: la app cinese deve ‘sparire’ dai terminali, anche da quelli privati, entro il 15 marzo

Con una mossa senza precedenti, la Commissione europea ha vietato al personale l’uso dell’app cinese TikTok per motivi di sicurezza, un ultimo esempio delle crescenti tensioni tra Pechino e l’Occidente. I governi occidentali, infatti, sono sempre più allarmati dalle prove che le aziende tecnologiche cinesi assistono il Partito comunista e i suoi servizi di intelligence nella raccolta di grandi quantità di dati in tutto il mondo, con particolare attenzione agli obiettivi politici e di sicurezza.

Un alto funzionario della Commissione ha confernato che giovedì mattina, cioè oggi, è stato ordinato a tutto il personale di rimuovere TikTok dai loro dispositivi ufficiali, inoltre è previsto che rimuovano l’applicazione anche dai loro dispositivi personali nel caso abbiano installato applicazioni legate al lavoro.

“Per proteggere i dati della Commissione e aumentare la sua sicurezza informatica, il Consiglio della CE ha deciso di sospendere l’applicazione TikTok sui dispositivi aziendali e sui dispositivi personali iscritti al servizio di telefonia mobile della Commissione”, si legge nell’email inviata al personale giovedì mattina.
I funzionari sono tenuti a disinstallare l’applicazione di condivisione video ‘al più presto’ e in ogni caso prima del 15 marzo. “A partire dal 15 marzo, i dispositivi con l’applicazione installata saranno considerati non conformi all’ambiente aziendale”, prosegue l’email.

La Commissione ha sottolineato che è la prima volta che sospende l’uso di un’app per il suo personale. I portavoce Eric Mamer e Sonya Gospodinova hanno dichiarato che si tratta del risultato di un’analisi ‘attenta’. Tuttavia, hanno rifiutato di rivelare le informazioni che li hanno portati a concludere che l’app presenta rischi significativi per la sicurezza informatica e i dati dell’esecutivo dell’UE. Si sono limitati ad aggiungere che “la restrizione era temporanea“, in fase di “costante revisione e possibili rivalutazioni”.

La Commissione ha una politica ‘BYOD‘ (Bring Your Own Device) che gli alti funzionari della Commissione descrivono come “orribile” dal punto di vista della sicurezza. Anche le altre istituzioni dell’Unione europea, tra cui il Consiglio e il Parlamento, probabilmente seguiranno il divieto di utilizzare l’app cinese, benché potrebbe essere necessario più tempo per arrivare all’implementazione di una tale politica.

I servizi informatici del Parlamento europeo stanno “monitorando e valutando tutte le possibili violazioni dei dati relative all’app e prenderanno in considerazione la valutazione [della Commissione] prima di formulare raccomandazioni” per il presidente del Parlamento europeo e i leader dei gruppi politici, si è limitato a dichiarare un portavoce del Parlamento.

“Siamo delusi da questa decisione, che riteniamo fuorviante e basata su idee sbagliate“, ha risposto un portavoce di TikTok. “Abbiamo contattato la Commissione per mettere le cose in chiaro e spiegare come proteggiamo i dati dei 125 milioni di persone in tutta l’UE che si trovano su TikTok ogni mese. Siamo sorpresi che la Commissione non ci abbia contattato direttamente né abbia offerto alcuna spiegazione. Abbiamo chiesto un incontro”.

Gli Stati Uniti – dove TikTok ha dovuto affrontare continue pressioni governative, dopo il periodo di ‘libertà’ a seguito della non rielezione di Donald Trump – hanno deciso a dicembre di vietare l’applicazione per tutti i dispositivi federali, a causa dei timori di un potenziale spionaggio da parte della Cina, dove ha sede la società madre di TikTok, ByteDance. Nell’ultima settimana anche diversi Stati hanno implementato analoghe restrizioni.