È ormai chiaro che gli italiani hanno ‘scoperto’ l’universo dei podcast: basti pensare che nel nostro Paese la media mensile di ascolti di podcast su Spreaker è aumentata, tra dicembre 2019 e marzo 2020, del 50 %.
Inoltre, in questo frangente storico (lockdown da emergenza sanitaria), l’interesse di ascolto degli italiani è passato dallo Sport – argomento sul quale per ovvi motivi al momento scarseggiano alcune informazioni – a categorie più ‘immateriali’, come la Religione e in genere la Spiritualità e i podcast relativi al miglioramento ed evoluzione dell’individuo (Self-Improvement).
Il dato che stupisce, in questa ‘podcast revolution’ in salsa tricolore, è che gli italiani stiano passando dall’essere prevalentemente ascoltatori di podcast a diventare creatori di podcast.
Crescono i podcast creati durante la quarantena
Con la necessità di #restareacasa, tanti concittadini si sono scoperti molto più curiosi e attenti di quanto si potesse immaginare: Voxnest ha infatti registrato sulla sua piattaforma Spreaker un aumento vertiginoso nella creazione di podcast, proprio nel periodo della quarantena.
Se a inizio febbraio 2020 la creazione di nuovi podcast (intesi come interi show completi di episodi) su Spreaker registrava un andamento in crescita costante, nel mese di marzo 2020, in particolare dopo il 3 marzo e con un picco interessante attorno alla metà del mese (quando ormai l’intero Paese era in lockdown) si è avuto un aumento di nuovi podcast di oltre il 700% nella categoria Tempo Libero e di oltre il 600% in quella Educazione, complice l’obbligo di seguire le lezioni da casa.
Una crescita simile, anche se su numeri inferiori, l’hanno avuta anche la categoria Società e Cultura (quasi 600%), Arte (500%) e Libri (ovvero, show su letture, consigli, commenti ecc.) che arriva a una crescita di oltre il 400% rispetto al mese di febbraio.
Tutti segnali che concorrono a misurare il termometro di un Paese che, in un momento storico difficile come questo, non smette di ricercare stimoli e nutrimento per la mente.
Nuovi podcast significa nuovi podcaster?
La domanda non è affatto scontata, visto che spesso alcuni podcaster intraprendono più di un progetto di podcast. In questo caso, però, lo scenario è diverso e, sull’onda dell’effetto quarantena, Voxnest ha rilevato che su Spreaker in Italia già nella prima settimana del lockdown, in tanti si sono scoperti creatori di contenuti podcast.
C’è stata infatti una decisa impennata nell’iscrizione di podcaster durante la quarantena: sono stati oltre il 500% rispetto a febbraio, che comunque registrava già un trend in crescita.
Segno che gli italiani hanno scoperto il mondo dei podcast non solo come fruitori, ma anche come produttori di contenuto.
Europa e USA
L’andamento in Europa è molto simile: rispetto al mese di febbraio, la creazione di podcast, in particolare relativi alla categoria Società e Cultura, ha visto un significativo aumento di oltre il doppio nella prima settimana di lockdown, per poi salire vigorosamente nella settimana del 23 marzo, con un incremento di oltre 200%.
Negli USA, al contrario, nello stesso periodo si è registrato un lieve calo sia nell’ascolto che nella produzione di podcast, ma forse si tratta di un comportamento differente rispetto allo strumento: mediamente infatti negli Stati Uniti i podcast vengono ascoltati nel tragitto casa-lavoro, quindi sui mezzi, durante i viaggi, e, in un momento come questo, venendo meno l’occasione, è naturale che ci sia una breve battuta d’arresto.
“L’obbligo di restare a casa ha evidentemente prodotto alcuni effetti nel mondo digitale e di conseguenza nel mondo del podcasting, dando agli italiani l’opportunità di scoprire nuovi mezzi di produzione e fruizione di contenuti”, racconta nella nota Tonia Maffeo, Head of Marketing Voxnest. “Il podcast, per la sua modalità diretta e la sua capacità di creare una relazione informale e intima con chi ascolta, si presta particolarmente a essere lo strumento di comunicazione più ‘studiato’ durante queste settimane di lockdown”.