Una scelta, quella della Germania, che risponde a esigenze strategiche e di business e che si concretizzerà nel Q1 del 2023 con l’avvio di un progetto pilota insieme al primo cliente tedesco. Non a caso gli sforzi si sono concentrati in un mercato che si prevede genererà fino a 97 miliardi di euro entro il 2022. A ciò si aggiungono i tassi di crescita relativamente costanti nel periodo 2015-2019, con ordini online per corrispondenza e vendite al dettaglio cresciuti del 9,5% tra il 2016 e il 2019. Uno sviluppo che si è interrotto nel biennio pandemico, ma che ha comunque registrato vendite online pari a circa 12,7 miliardi di euro nel 2020 e più di 23 nel 2021.
Nonostante nell’aprile di quest’anno l’inflazione abbia superato la soglia del 7% in Germania, questo Paese rappresenta il 4,5% dell’economia mondiale e il 96% degli acquirenti tedeschi che negli ultimi 12 mesi ha effettuato ordini online ha dichiarato di aver comprato su Amazon.de. Il 47% conferma di spendere più del solito quando compra su internet e il 37% cita l’abbonamento a Prime come valido motivo per effettuare acquisti in rete. Dati che confermano l’adeguatezza del mercato, secondo solo al Regno Unito per ricavi da vendite b2c e prima della Francia. Rispetto al resto d’Europa, infine, i cittadini tedeschi ricevono il maggior numero di pacchi ogni anno, con una media di 24 consegne pro capite.
Entro la fine del 2022 isendu conterà 1200 clienti tra Italia e Spagna, 2 milioni di spedizioni annue e un fatturato previsto per il 2023 di circa € 5 milioni e arriverà a integrare fino a 12 società di corrieri con le quali stipulare prezzi convenzionati da garantire ai clienti. Inoltre, prevede un onboarding iniziale delle nuove risorse dall’Italia e annuncia di assumere nei prossimi mesi fino a sette Sales Development Representatives (SDR).
La startup prenderà parte all’E-commerce Expo di Berlino, previsto per febbraio 2023, con lo scopo di stringere partnership efficaci e aggiungere marketplace significativi al proprio portfolio, come Zalando e Otto.