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In un mercato dell’offerta, i candidati dedicano all’inserzione LinkedIn in media solo 49,7 secondi prima di cliccare altrove. Il 95% vorrebbe indicazioni salariali chiare nell’annuncio

Il mercato del 2022 tende sempre più ad essere fatto da chi cerca lavoro. Per esempio, il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è stabile al 3,6% a marzo. E ora ci sono più di 15 milioni di annunci di posizioni aperte su LinkedIn, il che significa che i candidati possono essere più esigenti e ‘choosy‘.

Per questo, Passport-Photo.Online ha deciso di intervistare oltre 1.000 professionisti (che lavorano) e scoprire gli errori fatali dei datori di lavoro quando assumono su LinkedIn per aiutare le aziende a riequilibrare i loro sforzi di reclutamento.

La maggior parte dei professionisti (79%) si sente positivo o molto positivo riguardo ai datori di lavoro che li contattano su LinkedIn per un’opportunità lavorativa. Ma un buon 62% dei candidati ha un atteggiamento negativo o molto negativo verso le aziende che fanno ‘ghosting’ (cioè spariscono improvvisamente dopo il contatto senza fornire spiegazioni) su LinkedIn, con il 63% che afferma di essere propenso o molto propenso a evitare in futuro di candidarsi a lavori presso datori di lavoro colpevoli di questo atteggiamento.

Circa il 95% di chi in cerca di lavoro desidera che i datori di lavoro includano un’indicazione della fascia salariale proposta nelle offerte di lavoro su LinkedIn. Circa il 69% delle persone è propenso o molto propenso a ignorare le offerte di lavoro che utilizzano un linguaggio rivolto a un genere o a un’età.

Ben il 64% delle persone in cerca di lavoro, infine, trova fastidioso quando viene chiesto di compilare manualmente un modulo di domanda separato dopo aver inviato il curriculum tramite LinkedIn.

Ma anche sul versante delle HR utilizzanti Linkedin non tutto fila liscio: sono sette le ragioni principali per cui i professionisti che lavorano ignorano i messaggi LinkedIn dei reclutatori riguardo a potenziali impieghi:

  • Il messaggio è troppo generico (un trafiletto standard e scontato simile a “Ho il lavoro più incredibile che so che amerai”): 58%
  • L’opportunità di lavoro non corrisponde al livello di esperienza, alle competenze o al percorso di carriera del candidato: 57%
  • L’azienda ha una scarsa presenza su LinkedIn (ad esempio, è impossibile trovare informazioni sufficienti sull’organizzazione, sui suoi prodotti o servizi, sulla cultura o recensioni): 55%
  • Il reclutatore utilizza troppe parole chiave o gergo aziendale: 52%
  • Ci sono errori grammaticali nel messaggio: 51%
  • Il datore di lavoro chiama il candidato con il nome sbagliato: 28%
  • L’azienda risulta essere irrispettosa o troppo invadente: 26%

A questo proposito, è interessante valutare la sensibilità dei candidati alle sollecitazioni ricevute: quasi due su tre si dichiarano disposti a sopportare un sollecito o al massimo due, mentre solo il 4% risulta infatidito da zero solleciti.

Anche la creazione di un annuncio di lavoro convincente è fondamentale: la maggior parte dei candidati spende una media di 49,7 secondi su un annuncio di lavoro prima di cliccare altrove. Se non si riesce ad attirare la loro attenzione all’interno di quel breve lasso di tempo, probabilmente si perderà una parte significativa dei candidati potenzialmente interessanti.

Perciò, è stato deciso di chiedere ai candidati quali informazioni sugli annunci di lavoro devono fornire i datori di lavoro su LinkedIn per incoraggiarli a candidarsi. Di seguito sono riportati i risultati più significativi:

  • Nome della professione: 69%
  • Luogo di lavoro: 62%
  • Job description (ossia brevi informazioni su cosa fa l’azienda e il suo ruolo): 61%
  • Tipo di impiego (da remoto, in loco o ibrido): 58
  • Benefit: 58%
  • Compiti principali: 54%
  • Competenze ed esperienze essenziali richieste: 53%

Quando è stato chiesto ai partecipanti al sondaggio se, a loro parere, i datori di lavoro dovrebbero includere anche una fascia salariale nelle offerte di lavoro, il 95% ha risposto di ‘Sì’. Un buon 69% delle persone in cerca di lavoro ha detto che sono propense o molto propense a ignorare gli annunci di lavoro senza una fascia salariale su LinkedIn.

È logico. Prima cosa, contribuisce alla trasparenza degli stipendi e assicura che i lavoratori siano pagati in modo equo per lo stesso lavoro. Secondo, l’aggiunta dello stipendio consente di risparmiare tempo, in quanto esclude automaticamente i candidati che non lavoreranno nel proprio range di retribuzione. Sfortunatamente, solo il 12% degli annunci di lavoro offre informazioni sullo stipendio, secondo i dati SHRM 2021

Infine, la ricerca ha voluto vedere come le persone in cerca di lavoro si sentono quando le aziende utilizzano un linguaggio sessista o volto a un’età specifica in offerte di lavoro su LinkedIn, dato che entrambe queste modalità sono prevalenti attualmente.

Parole come ‘energico‘, ‘nativo digitale‘, o ‘neolaureato‘, anche senza intento dannoso, possono scoraggiare i candidati più anziani dal candidarsi. Allo stesso modo, parole legate al genere come ‘imporsi’ o ‘sfidare’ possono essere considerate maschili e allontanare i candidati di sesso femminile.