Arriva dal mondo della moda B2C, ma promette di rivoluzionare anche il B2B. Si tratta del virtual showroom un nuovo modo di mostrare e vendere prodotti al servizio di buyer e imprese, un fenomeno esploso per ovviare alle limitazioni del Coronavirus che oggi è destinato a imporsi con forza nel panorama delle vendite online. Recenti ricerche di settore, infatti, illustrano come un’immagine coordinata fra B2C, B2B e esperienza in store migliori le performance di vendita di un brand. Ne parliamo con Anastasia Sfregola, Sales Director di Kooomo, piattaforma di ultima generazione che aiuta le aziende a vendere online e a internazionalizzare.
Cosa intendiamo quando parliamo di virtual showroom?
Quando parliamo di virtual showroom non intendiamo solo la copia virtuale di store fisici, ma un’interfaccia tecnologica ormai necessaria per chi vuole potenziare la capacità di vendita della propria rete buyer.
Qual è l’obiettivo di questa interfaccia?
I virtual showroom migliorano l’esperienza di vendita B2B tradizionale grazie agli strumenti forniti dalla trasformazione digitale. Le piattaforme di ultima generazione come Kooomo, su cui oggi è possibile sviluppare i virtual showroom, hanno il plus di integrare già al loro interno numerosi partner tecnologici capaci di fornire differenti servizi a seconda delle esigenze dell’azienda.
Cosa cerca un brand quando sceglie di innovare la propria strategia B2B?
Le funzionalità più richieste nella creazione di virtual showroom sono i processi di clusterizzazione dei clienti, che consentono di rispondere a specifiche esigenze di ciascuno. Senza dimenticare l’assistenza telefonica, virtuale o con chatbot durante tutto il processo di acquisto e la possibilità di creare azioni di marketing rivolte a uno specifico target o a un determinato paese.
La richiesta che ricevete più frequentemente?
Una delle caratteristiche più ricercate dalle PMI che devono migliorare le loro performance è la semplificazione, soprattutto dal punto di vista della gestione tecnologica. Kooomo ad esempio grazie a un solo back-end dà la possibilità a brand e aziende di gestire contemporaneamente fino a 3 front-end: quello del B2B, il B2C e i virtual showroom.
Come funziona nella pratica il percorso di acquisto nei virtual showroom?
Il buyer e il cliente possono connettersi allo showroom virtuale tramite video-chiamata e visualizzare, così, la collezione, realizzando la vendita assistita e concludendo l’ordine. La capacità di queste nuove piattaforme consiste nella possibilità di aprire listini e applicare scontistiche diverse per gruppi di utenti e gruppi di prodotti, anche multiple per il B2B, per agevolare riassortimenti e sostituzioni della merce”.
Quali sono i plus rispetto a un sistema di vecchia generazione?
Alta definizione, immagini in 3D, realtà aumentata, ambienti di realtà virtuale accessibili grazie a specifici supporti. Ogni pagina prodotto è ottimizzata per assicurare un’esperienza unica e customizzata per ogni cliente.
Qual è la sfida oggi per chi progetta sistemi di vendita digitali B2B?
La sfida oggi per chi opera nel campo dell’eCommerce è gestire il B2B con la stessa cura del B2C, garantendo la medesima attenzione all’usabilità sia per le aziende sia per i buyer.