Oggi la Commissione EU ha adottato le prime decisioni di designazione ai sensi della legge sui servizi digitali (DSA), indicando 17 piattaforme online di grandi dimensioni (VLOP) e 2 motori di ricerca di grandi dimensioni (VLOSE) che raggiungono almeno 45 milioni di utenti attivi mensili. Tutte le maggiori piattaforme sono state incluse in questo elenco: americane – Apple, Amazon, Google Maps e Play, Linkedin -, cinesi – Alibaba, TikTok – ed europee – Zalando – oltre ai search engine Google e Bing, per citare solo le principali.
In seguito alla loro designazione, le aziende dovranno ora conformarsi, entro quattro mesi, ai nuovi obblighi previsti dalla DSA. Questi mirano a responsabilizzare e proteggere gli utenti online, compresi i minori, richiedendo ai servizi designati di valutare e mitigare i loro rischi sistemici e di fornire solidi strumenti di moderazione dei contenuti. Ciò include una maggiore responsabilizzazione degli utenti, informazioni chiare sul motivo per cui vengono effettuate loro determinate raccomandazioni, oltre al diritto di rinunciare ai sistemi di raccomandazione basati sulla profilazione. Anche gli annunci pubblicitari non possono essere visualizzati in base ai dati sensibili dell’utente (come ad esempio origine etnica, opinioni politiche o orientamento sessuale), mentre le piattaforme devono etichettare tutti gli annunci e informare gli utenti su chi li promuove.
Le piattaforme infine dovranno riprogettare i loro sistemi per garantire un elevato livello di privacy, sicurezza e protezione dei minori, e la pubblicità mirata e la profilazione dei bambini non è più consentita. Le piattaforme e i motori di ricerca devono infine adottare misure per affrontare i rischi legati alla diffusione di contenuti illegali online e alla disinformazione, attivando meccanismi che consentano agli utenti di segnalare i questi contenuti e di agire tempestivamente in seguito alle notifiche.
“L’intera logica delle nostre regole è quella di garantire che la tecnologia sia al servizio delle persone e delle società in cui viviamo, e non il contrario”, ha commentato in una nota Margrethe Vestager, Executive Vice-President for a Europe Fit for the Digital Age. “Il Digital Services Act porterà ad una significativa trasparenza e responsabilità delle piattaforme e dei motori di ricerca e darà ai consumatori un maggiore controllo sulla loro vita online. Le designazioni fatte oggi sono un enorme passo avanti verso la realizzazione di questo obiettivo”.
La DSA sarà applicata attraverso un’architettura di vigilanza paneuropea. La Commissione è l’autorità competente per la vigilanza sulle piattaforme e sui motori di ricerca designati, e lavorerà in stretta collaborazione le autorità nazionali, che sono responsabili anche della supervisione di piattaforme e motori di ricerca più piccoli, e che devono essere istituite dagli Stati membri dell’UE entro il 17 febbraio 2024.
Questa stessa data è anche il termine entro il quale tutte le altre piattaforme devono adempiere ai loro obblighi DSA e fornire ai propri utenti la protezione e le garanzie previste dalla DSA.
“Oggi è il D(SA)-Day per la regolamentazione digitale”, ha concluso Thierry Breton, Commissioner for Internal Market. “È iniziato il conto alla rovescia per 19 grandi piattaforme online e motori di ricerca che devono rispettare pienamente gli obblighi speciali che la Digital Service Act impone loro”.