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I video orizzontali arrivano su Instagram. Che si sta preparando alla rivoluzione, perché per la tv si prospetta una nuova vita

Su  Instagram arriva la possibilità di caricare video in formato orizzontale: la notizia è di fine settimana scorsa, e ha senza dubbio avuto una risonanza immediata nel mondo dei creator, cioè di coloro che producono e caricano sul social network (un tempo delle immagini) i video.

Ma cosa significa, in termini pratici? Innanzitutto diamo un’occhiata ai numeri: Instagram ha abbondantemente superato il miliardo di utenti, ancora lontano dai due miliardi e spiccioli di Facebook (il suo proprietario, tra l’altro), che rimane di gran lunga il social media più frequentato.

In Italia, ad esempio, a gennaio Istagram era solo al quarto posto, come utilizzo, dopo Youtube, Whatsapp, e Facebook, ma mostrava un tasso di crescita impressionante.

Rispetto a 12 mesi prima era salito dal 33% di utenti al 55%: un incremento del 65%, e sta crescendo ancora.

Una dinamica confermata anche dall’età degli utilizzatori, con oltre il 20% compreso tra 19 e 24 anni, che cala poi a 16% nella successiva (da 25 a 29 anni) e passa al 13% tra i 30 e i 35 anni.

Quindi un pubblico in crescita, giovane e più interessante per chi investe nella pubblicità e nel native advertising sui social media. E sulla App Igtv, e cioè la tv di Instagram lanciata un anno fa per ospitare i video più lunghi di 60 secondi, è arrivata questa novità, con la piattaforma che, come abbiamo visto, ha deciso di ampliare le possibilità offerte ai creatori di contenuti, che ora potranno caricare anche video orizzontali – il formato tipico del cinema e della tv – e non più solo verticali.

“Il cambiamento deriva dalle richieste ricevute sia dai creatori sia dagli spettatori”, spiega in un post Instagram. “In molti modi, l’apertura di Igtv ai video non solo verticali è simile a quando nel 2015 abbiamo aperto Instagram ad altri formati di foto oltre a quelle quadrate. Ciò ha permesso alla creatività di prosperare e al coinvolgimento di crescere, e crediamo che lo stesso accadrà con Igtv”.

Una dichiarazione che è anche un suggerimento: il formato verticale è adatto a video ravvicinati, in prima piano, mentre l’orizzontale – racconta sempre il post –  si rivela più adatto, per esempio, alla   riprese sportive dove c’è movimento, o quando c’è da riprendere una pluralità di soggetti inquadrati.

Ma è anche una decisione che potrebbe andare ‘contro’ quello che ci raccontano le statistiche sull’utilizzo di internet. In base alla ultime rilevazioni disponibili di Audiweb, infatti, sarebbero quasi l’80% (il 79,6% per l’esattezza) nel mese medio, gli italiani che navigano in internet con lo smartphone. Per dare un’idea, coloro che navigano dal pc fisso sono il 48,4%. Una differenza enorme, che si ingigantisce se si guarda al tempo speso online: quasi 85 ore al mese i primi contro poco più di 14 ore i secondi. Senza computare i tablet, che, sebbene in picchiata come diffusione, sono maggiormente assimilabili allo smartphone come utilizzo.

Certamente, la versatilità d’uso dello smartphone fa sì che sia molto pratico ruotarlo in senso orizzontale, e poter vedere al meglio anche i video in questo formato. Tuttavia è indubbio che sia sui notebook e sulle tv connesse che il video verticali si apprezzano meno e si vedono peggio, con due larghe bande a occupare lo spazio a destra e a sinistra delle immagini. Ma (i dati parlano chiaro) non sono i notebook, molto indietro nella classifica dell’utilizzo, in grado di impensierire il mondo social, che ha scelto e cavalcato il mobile sin dall’inizio.

Ma proviamo invece a guardare avanti, quando saranno in tutte le case le tv smart, intelligenti, cablate. Non è necessario guardare molto in là nel futuro. Manca no pochi giorni, e la RSI, per esempio, segnerà la sua rete di trasmissione DTT: in Svizzera c’è già oggi solamente la tv via cavo. E gli Ott, i Netflix, gli Amazon Prime, sono ben presenti sul mercato a fronteggiare un’offerta che si sposta sempre più sullo streaming, da SkyQ a Infinity, a RaiPlay: gli operatori tradizionali si stanno attrezzando per la prossima sfida.

E proprio alla ‘nuova tv’ che verrà bisogna guardare per comprendere il rationale dell’ultima mossa di Instagram, forse solo la prima di un riposizionamento che sta investendo il media per eccellenza, quello che domina il mercato della pubblicità, che si sta adattando a che ‘tutto cambi perché niente cambi’.