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I gamers italiani sono tra i più appassionati di cryptovalute: lo studio OIES-Soprism svela la carta d’identità dei cryptolovers

Cosa devono fare le aziende per rinforzare e attivare delle relazioni con i gamers interessati al mondo crypto? Nel suo report ‘Profiling dei gamers italiani appassionati dall’universo della crypto’ l’OIES e il monitoring partner Soprism condividono la ricerca con dati preziosi per chiunque voglia cercare di intercettare questa fetta di popolazione. Il Report si propone di fornire alle aziende la carta d’identità dei gamers che allo stesso modo si interessano anche dell’universo crypto e blockchain.

Soprism è la piattaforma di Digital Consumer Intelligence che si è posta come obiettivo quello di analizzare il target della popolazione italiana interessato al gaming e alle cryptovalute, confrontandolo poi con un pubblico di riferimento che riguarda tutta la popolazione del nostro paese attiva sui seguenti social network: Facebook, Instagram, Messenger.

Il primo dato che salta all’occhio è il gap di interesse verso temi crypto tra un gamer italiano e la popolazione generale: il 18,3 % dei gamers italiani è infatti interessato alla crypto contro il 5,2 % degli italiani. La differenza è sostanziale anche se si prende in considerazione tutto ciò che riguarda il digital wallet e la digital currency.

Il crypto-gamer italiano ha tra i 18 e 44 anni, ha un livello di istruzione medio-alto (non per forza frequenta l’università), è impegnato in una relazione e comunica sui social media soprattutto attraverso Instagram.

Per quanto riguarda l’ambito della politica e delle tematiche sociali c’è da segnalare che l’audience dei crypto-gamers tende ad essere molto meno sensibile nei confronti della politica rispetto alla popolazione italiana. Come era lecito attendersi è molto più attento a temi come la sicurezza online (crypto, online security) e mostra una sensibilità maggiore all’ecologia, allo sviluppo sostenibile e alla protezione degli animali.

Per ciò che concerne lifestyle e passioni il profilo ideale del crypto-gamer italiano tende ad essere più̀ sensibile all’universo culinario (energy drinks, fast food, alimentazione etica, cucinare) e alle bibite (vino e champagne, caffè e soft drinks). In ambito sportivo si mostra più interessato al calcio, agli sport automobilistici (soprattutto F1) e agli sport invernali.

Prendendo in esame l’aspetto di tecnologia e finanza un gamer interessato anche alla crypto tende ad essere molto più sensibile alle mobile app, all’ingegneria, all’innovazione, all’informatica, agli smartphone e ai software. L’altro dato interessante è che, nonostante sia molto sensibile all’universo del lusso (macchine esclusive, prodotti/vestiti di lusso) dispone di un basso potere d’acquisto.

In ultimo luogo il report condotto da Soprism ha analizzato anche l’affinità che i crypto-gamers hanno con i brand. Nella top 25 non sorprende vedere aziende come MasterCard, American Express, eToro, Netflix, RedBull, Spotify, Coca Cola così come molti brand che vengono dall’automotive come Toyota, BMW e Volkswagen.

Apple, Hp e Philips dominano questa speciale classifica in ambito tecnologico mentre Netflix, YouTube e Spotify quello delle piattaforme streaming. Adidas fa da padrone per ciò che concerne l’abbigliamento sportivo, Louis Vuitton e Ralph Lauren si prendono il primato nell’abbigliamento di lusso mentre Levi’s e Supreme spiccano tra i brand casual più affini ai crypto-gamers.

Tra i club di Serie A maggiormente graditi da questo pubblico figurano proprio tre club che nell’ultimo anno hanno stretto delle partnership strategiche con aziende crypto: Juventus, Inter e Milan.