L’audizione della Commissione giudiziaria del Senato americano, intitolata ‘Big Tech and the Online Child Sexual Exploitation Crisis’, ha affrontato i Ceo di Meta, TikTok, Snap, Discord e X sugli effetti nocivi dell’uso dei social media sui giovani americani.
Quasi il 95% degli adolescenti tra i 13 e i 17 anni dichiara di utilizzare i social media, secondo un parere del Surgeon General degli Stati Uniti pubblicato l’anno scorso. Sebbene il rapporto abbia riscontrato alcuni benefici dei social media tra i giovani, ha anche rilevato “ampi indicatori del fatto che i social media possono anche avere un profondo rischio di danno” per la salute mentale e il benessere dei bambini e che le aziende tecnologiche dovrebbero essere ritenute responsabili.
I Ceo presenti hanno sostenuto che, in realtà, stanno adottando misure di protezione per isolare i bambini e gli adolescenti dalle loro piattaforme ma presenti all’audizione c’erano sostenitori e genitori che non erano affatto d’accordo.
ParentsTogether, un’organizzazione senza scopo di lucro che fornisce relazioni e commenti indipendenti su questioni che riguardano i bambini e le famiglie, ha dichiarato a USA Today che l’udienza di mercoledì “ha chiarito che nessuno – dai genitori al Congresso – dovrebbe credere alle bugie che queste aziende tecnologiche stanno vendendo”.
“Quello che quasi tutti i genitori sanno è che i social media stanno danneggiando e, nei casi più tragici, uccidendo i nostri figli”, ha affermato sempre mercoledì Shelby Knox, Campaign Director di ParentsTogether.
Tra i presenti all’udienza c’erano anche cinque famiglie che affermano che i loro figli sono stati vittime di predatori agevolati nei loro comportamenti proprio dai social media.
Le scuse di Mark Zuckerberg
Durante l’udienza Mark Zuckerberg si è scusato con i genitori presenti: “Mi dispiace per tutto quello che avete passato”, ha detto. “Nessuno dovrebbe subire ciò che hanno subito le vostre famiglie, ed è per questo che abbiamo investito così tanto e continueremo a fare sforzi per assicurarci che questo non possa più accadere”.
In pochi gli hanno creduto…