T-Mobile e SpaceX hanno annunciato che i satelliti Starlink, lanciati il prossimo anno, saranno in grado di connettersi direttamente ai telefoni dell’operatore attraverso le bande cellulari esistenti. Le due società sperano di consentire il roaming globale ovunque esista una copertura satellitare e il servizio potrebbe essere aggiunto gratuitamente ai piani T-Mobile esistenti.
Elon Musk di SpaceX e Mike Sievert di T-Mobile hanno presentato questa ‘technology alliance’ presso la base spaziale di Musk in Texas. “È molto simile al posizionamento di una cellular tower nel cielo, solo molto più difficile”, ha spiegato Sievert. “Il telefono cellulare non sa che si sta collegando allo spazio. Penserà di essere collegato a un ripetitore, perché il telefono utilizza protocolli di comunicazione tecnologici standard del settore e ha lo spettro già incorporato, come la stragrande maggioranza dei telefoni in circolazione oggi”.
Sebbene entrambi i dirigenti abbiano sottolineato la ‘profundity’ dell’annuncio, questo non è esattamente senza precedenti. Infatti, l’anno scorso la società Lynk aveva dimostrato in pratica esattamente questa possibilità, con il suo satellite di prova ancora operativo: la startup intendeva distribuire messaggi e avvisi di emergenza in tutto il mondo utilizzando una piccola ‘costellazione’ di satelliti. “Avere Elon che convalida la realizzabilità di questo servizio è fantastico”, aveva commentato subito dopo l’annuncio fatto in Texas il fondatore di Lynk, Charles Miller.
In verità Starlink ha una presenza di satelliti in orbita ben maggiore, il che gli consente – teoricamente – di fornire connessioni più frequenti e a una larghezza di banda superiore. Ma teoricamente è la parola giusta, perché sembra che questa connettività non sia ancora stata dimostrata realmente in orbita.
“Dobbiamo fare di più che riprogrammare il satellite; stiamo realizzando antenne speciali, le antenne phased array più avanzate al mondo”, ha aggiunto Musk nel corso dell’evento. “Sono antenne che devono captare un segnale molto debole dal telefono cellulare. In più abbisognano di un hardware e un software piuttosto complessi, perché i satelliti si muovono velocemente, viaggiando a 17.000 miglia all’ora. Normalmente una torre per telefoni cellulari non viaggia a 17.000 miglia all’ora”, ha concluso con una battuta.
All’inizio il servizio consentirà solo di inviare messaggi di testo ed eventualmente di utilizzare applicazioni di messaggistica, anche se Sievert ha smorzato gli entusiasmi dichiarando che “non abbiamo ancora iniziato a lavorare con altre aziende: vi sono problemi tecnici per i quali abbiamo bisogno dell’aiuto dei partner“. Probabilmente ci sarà anche un ritardo considerevole, anche di mezz’ora, prima che il messaggio venga inviato o ricevuto.
Musk, dal canto suo, ha suggerito che le specifiche dell’antenna e del servizio potrebbero potenzialmente consentire chiamate vocali multiple e messaggistica in tempo reale. Um salto in avanti tipico del modo di affrontare le difficoltà e i problemi del magnate sudafricano.