Torneranno i turisti, diluiti nel tempo e probabilmente con modalità differenti, e il settore degli affitti brevi non vuole farsi trovare impreparato. Durante il periodo di lockdown il settore ha conosciuto una crisi strutturale che richiede risposte nuove. Da qui, l’idea di studiare soluzione mirate quali, ad esempio, gli affitti lunghi o la predisposizione di spazi dedicati al lavoro da casa (connessione, luoghi ad hoc, abbonamenti a palestre per allenamenti domestici…).
Si delinea di conseguenza una nuova tipologia di fruitore, intenzionato a guardare a un orizzonte di tempo più ampio anche per motivi professionali e non solo a godere di brevi soste in città. Ad esempio, businessmen del tipo ‘nomadi digitali’ – quelli che hanno un lavoro fluido e totalmente gestibile da remoto che cercano case per periodi di pochi mesi – oppure persone per cure mediche o medici in trasferta. Di sicuro ospitare in casa resterà una valida alternativa all’albergo, appetibile per la maggiore privacy e rispetto del distanziamento rispetto all’hotel, oltre a garantire lo spazio e il comfort di una vera casa.
Attualmente, circa l’1% delle famiglie lombarde pratica l’Home Sharing, si parla quindi di 30.000 famiglie che offrono quasi 100.000 posti letto, con una qualità percepita dagli ospiti mediamente migliore rispetto a quella delle strutture alberghiere. L’incasso per le famiglie è mediamente più basso (-30%) di quello delle imprese, ma la media dice poco perché gli importi sono assai diversificati: a Milano, si stima si vada da mille a 40 mila euro all’anno, con una media vicina a 5 mila (circa 1.500 € a posto letto).
Antonella Brugnola e Silvia Ghezzi, esperte di home sharing dell’agenzia di property management Case Ospitali di Cernusco sul Naviglio, hanno colto il momento del lockdown per raccontare un mondo di condivisione grazie alla consulenza free dell’agenzia creativa QUIQUEG che ha prodotto una serie di mockumentary per raccontare il mondo impervio degli affitti brevi. Il risultato sono quattro videopillole destinate a chi vorrebbe fare l’host ma non trova il coraggio e anche a chi ancora non ha preso in considerazione l’idea, perché spaventato dalla difficoltà di non saper gestire gli ospiti e i peggiori stereotipi di ‘Homo Turisticus’.
In stile mokumentaristico, i quattro video mostrano alcune buffe tipologie di ospiti delle case vacanze raccontando come affrontarli senza paure grazie ai consigli di Antonella e Silvia, che mai come adesso invitano a prendere coraggio e aprire (o riaprire) le porte della propria casa.
Credits
Agenzia creativa: Quiqueg
Client Director: Marco Andolfato