Bloomberg ha diffuso la notizia che il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha varato un piano per limitare ulteriormente la vendita di chip adatti all’AI alla Cina da parte di aziende quali Nvidia nelle prossime settimane, nel tentativo di colmare le lacune emerse dopo le restrizioni all’esportazione di chip introdotte alla fine dello scorso anno.
Secondo la CNBC, infatti, le precedenti restrizioni vietavano la vendita delle unità di elaborazione grafica (GPU) Nvidia H100, il processore scelto dai fornitori di cloud e dalle aziende di AI come OpenAI. Le aziende cinesi hanno così potuto legalmente acquistare i processori A800, più lenti e permessi dalla prima serie di restrizioni, ma le nuove regole vieteranno anche la vendita di questi chip. Inoltre, l’ultima serie di restrizioni da parte degli Stati Uniti potrebbe avere un impatto anche sulla vendita di chip di AMD e Intel.
Bloomberg ha inoltre riferito che il Segretario al Commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo, ha dichiarato che “è difficile tracciare una linea di demarcazione netta tra tecnologia militare e commerciale“, ma che alcune delle stesse tecnologie potrebbero essere utilizzate dai cinesi “per modernizzare le loro forze armate, sorvegliare i loro cittadini e consolidare l’oppressione”.
Un rappresentante di Nvidia ha dichiarato a Mobile World Live che, data la domanda mondiale dei suoi prodotti, l’azienda non si aspetta un impatto significativo a breve termine sui suoi risultati finanziari a causa delle nuove regole. In un documento della Securities and Exchange Commission, Nvidia ha dichiarato che i nuovi requisiti per le esportazioni su licenza “potrebbero avere un impatto sulla capacità dell’azienda di completare lo sviluppo dei prodotti in modo tempestivo e potrebbero richiedere di spostare alcune operazioni al di fuori di uno o più dei Paesi identificati, quelli soggetti all’embargo”.