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Gli Stati Uniti contro Apple per abuso di posizione dominante. Il procuratore generale Merrick Garland: “Un monopolio che danneggia i consumatori e la concorrenza”

USA contro Apple
di Monica Gianotti

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha intentato un’importante causa antitrust contro Apple, accusandola di adottare una condotta anticoncorrenziale a danno sia dei consumatori sia degli sviluppatori.

Il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland ha dichiarato durante una riunione del Dipartimento che “Apple ha mantenuto il potere monopolistico nel mercato degli smartphone, non semplicemente rimanendo davanti alla concorrenza nel merito, ma violando la legge federale antitrust”. E ha aggiunto: “I consumatori non dovrebbero pagare prezzi più alti perché le aziende violano la legge”.

Garland ha spiegato che Apple ha adottato una strategia che si basa su una condotta escludente e anticoncorrenziale, che si è tradotta in “meno scelte per i consumatori, prezzi e tariffe più alti, smartphone, app e accessori di qualità inferiore e meno innovazione da parte di Apple e dei suoi concorrenti”.

“Per gli sviluppatori, questo ha significato essere costretti a giocare secondo regole che isolano Apple dalla concorrenza”, ha aggiunto.

Apple, secondo Garland, attua la sua condotta anticoncorrenziale escludente in due modi visibili. Il primo consiste nell’imporre restrizioni contrattuali e tariffe che limitano le caratteristiche e le funzionalità che gli sviluppatori possono offrire agli utenti dell’iPhone.

In secondo luogo limita selettivamente l’accesso ai punti di connessione tra le applicazioni di terze parti e il sistema operativo dell’iPhone, degradando la funzionalità delle applicazioni e degli accessori non Apple.

Garland ha infine osservato che per la maggior parte degli ultimi 15 anni, Apple ha incassato una commissione del 30% sul prezzo di qualsiasi applicazione scaricata dall’App Store, nonché sugli acquisti in app.

“Monopoli come quello di Apple minacciano i mercati liberi ed equi su cui si basa la nostra economia”, ha concluso il procuratore generale degli Stati Uniti.

Sulla scia delle accuse i titoli dell’azienda hanno già perso il 3 per cento a Wall Street.

La risposta di Apple

Apple ha dichiarato in una nota che la causa intentata è “sbagliata nei fatti e nella legge” e che si difenderà con forza. Se la causa avrà successo “metterà in pericolo la nostra capacità di creare la tecnologia che la gente si attende da Apple”, ha aggiunto l’azienda, precisando che la causa rappresenta inoltre un “precedente pericoloso concedendo al governo il potere di esercitare un ruolo pesante nella progettazione della tecnologia per le persone”.

In Europa comunque la situazione è diversa e molte della accuse USA sono già state anticipate e accettate silenziosamente da Apple che, dopo l’approvazione del DMA ha modificato pesantemente il suo App Store europeo, aprendolo a possibili concorrenti e a metodi alternativi di pagamento, in attesa che vi siano, se richiesti dai consumatori, degli app store gestiti da altre società.