La Gen Z, che accomuna i nati tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2010, è una vera generazione omnichannel. L’ascesa delle nuove piattaforme di social media e dell’influencer marketing ha completamente cambiato il modo in cui questa nuova generazione utilizza il web e compra online.
Eppure, il 50% dei giovani in Italia considera i quotidiani nazionali come la fonte di informazione più affidabile, la percentuale più alta rispetto alle differenti fasce di età intervistate e alla media nazionale (che si attesta sul 47%). È quanto emerge dall’ultima indagine di Trustpilot – piattaforma di recensioni a livello globale – che, con il supporto di YouGov, ha indagato sul livello di fiducia della Gen Z nei confronti del mondo online, principalmente in vista di un acquisto.
Riguardo alle ulteriori fonti attraverso cui i giovani si informano, è solo il 23% di loro a ritenere i social media una fonte affidabile, seppure questo dato sia superiore alla media nazionale che si attesta all’11%.
Analizzando il comportamento d’acquisto della Gen Z, quasi 2 intervistati su 3 acquistano prodotti o servizi online molto o abbastanza spesso, un po’ meno rispetto alla fascia che li segue, quella dei 27-34 anni – tra i quali il dato sale all’80%. Ma il dato più interessante è quello che dimostra come questa fascia d’età sia tra le più oculate quando si tratta di fare spese: è solo il 15% di loro ad affermare di fare acquisti d’impulso molto o abbastanza spesso, a fronte del 29% tra i 27-34enni.
I Gen Zers, inoltre, preferiscono guardare ai loro pari per l’ispirazione, e tendono a fidarsi più delle opinioni di altri consumatori che di ciò che i marchi hanno da dire su sé stessi. Qualora, infatti, ci fosse un dubbio sull’affidabilità del negozio da cui si è intenzionati a comprare, il 72% del campione cerca supporto nelle recensioni dei propri pari sulle piattaforme online, il 47% si affida direttamente al sito del venditore, mentre il 41% al passaparola di amici e familiari. Le fonti di informazione restano fondamentali, dunque: basti pensare che secondo un giovane su tre, una migliore informazione avrebbe potuto evitare un acquisto sbagliato.
È l’88% dei ragazzi, infine, a consultare le recensioni prima di effettuare un acquisto online, e il 37% di loro le verifica con maggior frequenza rispetto al periodo pre-pandemico, sintomo che la fiducia nei confronti delle aziende è diminuita anche tra i più giovani.
“I membri della Generazione Z sono nati sul web: la loro capacità di verificare qualsiasi cosa online nel corso degli anni, quindi, ha reso molto più difficile per i brand guadagnare la loro fiducia”, commenta Laura De Lorenzis, Partnership Manager di Trustpilot in Italia. “Ecco perché la Gen Z ammira e seleziona le aziende che danno valore alla trasparenza, all’onestà e all’autenticità. I brand che comprendono l’importanza di questi valori, riuscendo ad adattarsi alle nuove esigenze e alle aspettative di questa generazione, hanno maggiori probabilità di guadagnarsi la loro fiducia nel lungo periodo, mentre le altre aziende rischiano di rimanere indietro”.
L’indagine in oggetto fa parte della brand campaign che la piattaforma di recensioni ha avviato per comunicare la proposta di Trustpilot sia ai consumatori sia alle aziende e per promuovere la consapevolezza del marchio in Italia.