L’eCommerce del 2020 sarà un punto di svolta. Le previsioni come ogni anno stimavano una crescita a due cifre come ormai da quindici anni in Italia. L’effetto Coronavirus cambierà le carte in tavola. Settori storicamente primi assoluti in classifica come il Turismo scenderanno per la prima volta, mentre altri come i Centri Commerciali e l’Alimentare vedranno crescite a tre cifre. Il problema della crescita per alcuni operatori nel 2020 non saranno i clienti, ma la capacità logistica di fargli fronte
Così recita il report eCommerce in Italia 2020 – Vendere online ai tempi del Coronavirus della Casaleggio Associati presentato questo pomeriggio con un evento in streaming agli operatori del settore e al grande pubblico. Giunta alla XIV edizione la ricerca ha analizzato i dati relativi alle vendite online nel 2019 che registrano una crescita del fatturato del 17% per un totale di 48,5 miliardi di euro.
Dati la cui rilevanza scompare di fronte all’Effetto Coronavirus. che ha fatto compiere in poche settimana un balzo in avanti di quattro o cinque anni, in termini di sviluppo del mercato, di conapevolezza digitale dei consumatori e di riposizionamwente della preferenze di ciascuno, secondo una scala di valori che è necessario ridisegnare.
Un focus è stato infatti dedicato all’andamento del mercato negli ultimi mesi durante i quali l’obbligo di rimanere a casa ha portato a modificare fortemente le abitudini di acquisto in tutto il mondo. Il 54% delle aziende eCommerce intervistate, però, ha visto calare il proprio fatturato a causa del Coronavirus, mentre solo il 21% lo ha incrementato. Chi ha perso fatturato lo ha dimezzato, in media -54% del fatturato.
“Da 15 anni l’eCommerce in Italia cresce a doppia cifra”, spiega Davide Casaleggio, Presidente della Casaleggio Associati, “ma negli ultimi mesi è stato registrato un calo fortissimo di transazioni in settori fino ad oggi dominanti n-line quali il turismo, a favore di altri fino a questo momento considerati marginali come l’alimentare che ha avuto una crescita a tre cifre. Ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale che durerà nel tempo e che modificherà fortemente l’economia e l’organizzazione del business di molte aziende oltre che la società intera. Se fino ad oggi era normale ricevere una pizza a casa, da oggi in poi sarà normale ricevere anche un cacciavite”.
Agli italiani acquistare online piace. Il 76% dei consumatori acquista da mobile, il 98% ha acquistato almeno una volta sui marketplace e oltre 31,6 milioni di persone nel 2019 hanno acquistato online da siti esteri, in particolare da Cina, UK, Stati Uniti e Germania. Le aziende eCcmmerce italiane che vendono all’estero sono state il 61% (+5% dallo scorso anno), mentre il 39% vende solo in Italia. La carta di credito è il mezzo di pagamento più diffuso (28%), seguita dai digital wallet (23%), dal bonifico (19%), dal pagamento alla consegna (17%), pagamento via mobile (7%) e altri per il 6%.
Nel 2019 il Tempo libero è stato il settore più importante per l’e-commerce (rappresenta il 42,7% del fatturato totale), seguito dal Turismo (25,6%). Il primo cresce del 21% rispetto all’anno precedente, mentre il turismo che è un settore maturo in termini di e-commerce del 7%. I centri commerciali rappresentano il 15,5% con una crescita del 25%. Gli altri settori rappresentano tutti dati più bassi del 5% dello share e raggiungono complessivamente il 16,2% del totale del fatturato. Le Assicurazioni, che crescono del 4% in fatturato, rappresentano il 4,6% dello share. Salute e bellezza cresce del 27%, seguendo il trend dello scorso anno ma rappresenta ancora solo lo 0,4% sul
totale. Casa e arredamento cresce del 25% e arriva a rappresentare lo 0,9% del totale. Alimentare cresce del 19%, grazie sia al food delivery che al largo consumo, e rappresenta il 3,1% del totale. Elettronica di consumo cresce del 17% (3,3% del totale), Moda cresce del 16% (2,1% del totale), Editoria dell’11% (1,8% del totale) dove più di un libro su quattro oggi viene venduto online.
Ma la situazione è stat ribaltata dell’avvento del Coronavirus,e l’alimentare, con il suo 3,1 per cento del totale del fatturato dell’eCommerce in Italia, è diventato il settore merceologico con più transazioni. In crescita il settore Salute e Bellezza, soprattutto grazie al pharma, e l’Editoria, grazie ai contenuti in streaming. L’elettronica non si ferma e vede crescere in particolare gli acquisti di laptop, notebook, stampanti, e piccoli elettrodomestici, ma con scontrini più bassi. Il settore Moda subisce un impatto negativo dovuto alla mancanza di necessità del prodotto che impatterà su tutto l’anno. Il tempo libero sta subendo l’influenza della limitazione delle opportunità di gioco fisiche. Gli ordini di giocattoli sono aumentati considerevolmente, così come di accessori per gli hobby casalinghi o gli ordini di sex toys. L’acquisto di articoli sportivi è limitato, mentre il comparto eventi subisce un impatto fortemente negativo a causa della sospensione degli stessi. Fanalino di coda il turismo.
“Ma se la gente in questi mesi sta incrementando gli acquisti online, dall’analisi condotta da Casaleggio Associati su 58 operatori rappresentativi di tutti i settori merceologici, emerge che la maggior parte delle aziende non vede un miglioramento dei propri affari”, aggiunge Casaleggio. “E chi ha incrementato il proprio fatturato fa fatica a stare dietro agli ordini con un +96% di incremento medio in settori come l’intrattenimento online e la formazione, o i negozi online di alimentari che da soli hanno visto un +300%”.
Le aziende eCommerce italiane hanno dovuto riorganizzarsi per gestire il momento critico. In particolare gli ambiti valutati più sotto stress sono legati all’organizzazione con lo smart working (31%), la logistica (27%) e l’approvvigionamento di prodotto (21%). Ma il tema che sembra inquietare anche chi ha visto un aumento delle vendite è la questione finanziaria, sia per uno scoraggiamento generale degli investitori che per una generale maggiore rigidità nei pagamenti per paura di non incassare da parte delle altre aziende con cui collaborano.
In particolare Gli operatori e-commerce in questo periodo vorrebbero una logistica più capace di reggere la domanda in sicurezza da una parte e una maggiore serenità delle persone che oggi non comprano più quello che non sia strettamente necessario per vivere in casa. L’andamento del mercato italiano anche nelle settimane successive alla survey ha ricalcato quanto emerso dal campione per quanto riguarda le aree di stress.
Molti operatori, inoltre, hanno incontrato difficoltà nella gestione degli ordini dai quali sono stati letteralmente sommersi e hanno dovuto inventarsi le code virtuali allo store online.
In questo periodo sono nate numerose iniziative di supporto all’e-commerce nei vari ambiti.
Diversi player come Storeden e Shopify hanno promosso la creazione di siti e-commerce e si sono messi in campo consentendo 90 giorni di prova gratuita invece di 14. Ebay ha annunciato webinar gratuiti per supportare chi vuole aprire un’attività online e ha offerto dai 6 ai 12 mesi gratuiti per chi apre un negozio sul canale
“L’esperienza Covid spingerà a ripensare i canali di comunicazione a partire dal ruolo dei social fino all’integrazione con un modello fisico digitale dei punti vendita!”, commenta Luca Eleuteri, Socio fondatore della Casaleggio Associati. “Ci dovrà essere una spinta verso l’utilizzo di canali proprietari che oggi ha un peso del 50% sui fatturati rispetto ai marketplace più blasonati che sottraggono margine ai brand. Un equilibrio da trovare per le Piccole e medie imprese e i commercianti tra investimenti per incrementare la visibilità del prodotto attraverso la presenza sui social e margine da cedere ai marketplace”.
A rafforzare ed approfondire i risultati della ricerca al fianco della società milanese tre aziende leader nei settori pagamenti e advertising digitali quali Criteo, azienda ad tech indipendente più grande del mondo, specializzata nella creazione di soluzioni full funnel personalizzate; Stripe, la piattaforma di pagamenti più innovativa al mondo che offre alle aziende una protezione dalle frodi basata sul Machine Learning con copertura globale; e Nexi, la PayTech leader nei pagamenti digitali in Italia.