“L’ultima volta che abbiamo fornito una stima globale per l’eCommerce, il mondo era nel mezzo della prima ondata del coronavirus e immaginavamo sia una sostanziale decelerazione per l’eCommerce, sia risultati disastrosi per il retail in generale. Entrambe le metriche sono risultate migliori di quanto ci aspettassimo”. Così eMarketer preannuncia il suo rapporto sul mercato dell’eCommerce nell’anno 2020, ‘Global Ecommerce Update 2021’, che mostra come sia andato il mercato globale in un anno difficile e contraddittorio, scandito da azzeramento del turismo internazionale, segregazioni domiciliari, boom del digitale in tutte le economie avanzate e cali record del PIL. Ovunque nel mondo, con l’eccezione della Cina, che ha confermato il suo ruolo di ‘fabbrica del mondo’.
Come è andato allora il 2020 in ottica eCommerce? In crescita, ovviamente, nonostante l’anno difficile per tutto il retail nella stragrande maggioranza dei paesi, Occidente in prima fila. Il Report infatti stima che le vendite di eCommerce in tutto il mondo siano cresciute del 27,6% per l’anno appena chiuso, per un totale di 4.280 miliardi di dollari, un aumento sostanziale rispetto alla precedente valutazione di metà pandemia che vedeva una crescita al massimo del 16,5%. Anche le vendite ‘fisiche’ sono sì calate, ma hanno tenuto sostanzialmente, e hanno terminato l’anno con una contrazione tutto sommato accettabile, a 23.839 miliardi dollari, con una riduzione del 3% anno su anno.
Tutti i 32 mercati nazionali coperti dal Report hanno evidenziato una crescita dell’eCommerce almeno a due cifre nell’anno in esame. L’America Latina ha registrato una crescita eccezionale (36,7%), nonostante abbia subito cali peggiori della media delle vendite al dettaglio complessive (con un calo del 3,4%). In particolare l’eCommerce in Argentina è cresciuto di ben il 79% lo scorso anno, una cifra che la porta a sopravanzare anche il 71,1% di Singapore, la città-stato del Sud Est asiatico che è sulla carta molto più avanzata nell’utilizzo delle tecnologie.
Negli Usa l’eCommerce è cresciuto del 40% nel 2020, più velocemente di quanto non abbia fatto in almeno due decenni. L’impatto del coronavirus ha causato un cambiamento epocale nel retail statunitense, con la brusca frenata dei ‘mall’, che, nonostante le turbolenze del mercato, erano finora cresciuti anno dopo anno, dai 300 del 1970 fino agli attuali 1.211, ma che hanno dovuto far fronte a un deciso cambio di rotta verso un futuro tutt’altro che roseo, tant’è che un’analisi del Credit Suisse vede una riduzione del loro numero dal 20 al 25% nei prossimi cinque anni, e gli imprenditori del comparto immobiliare stanno valutando la fattibilità della loro trasformazione in complessi residenziali.
Guardando infine alla previsioni per l’anno in corso, tutto sta a indicare un più che probabile rallentamento degli incrementi dell’eCommerce, dopo i 12 mesi straordinari, in tutti i sensi, che si sono appena chiusi. Nonostante il dimostrato entusiasmo dei consumatori per le soluzioni di acquisto digitale, il Report infatti prevede che la crescita dell’eCommerce mondiale scenderà al 14,3% nel 2021, in parte a causa di un rimbalzo a vantaggio del canale fisico, e in parte perché molta della crescita è stata anticipata dall’emergenza del 2020. Inoltre è previsto dal lavoro di eMarketer un rimbalzo delle vendite globali attraverso tutti canali del 5,1% nel 2021.
La Cina continuerà a guidare il mondo nelle vendite digitali, con 792,5 milioni di acquirenti (il 33,3% del totale globale) e ricavi pari a 2.779 miliardi di dollari (il 56,8% del totale globale), diventando così il primo paese nella storia a negoziare più della metà delle sue vendite al dettaglio attraverso i canali digitali, pari a un 52,1% delle vendite complessive veicolate dall’eCommerce.