Il 17 maggio 2020, in occasione della Giornata mondiale contro la omobitransfobia, è nato QUiD – Queer Identities, una nuova piattaforma crossmedia di informazione e cultura queer progettato e curato da Paolo Armelli e Daniele Biaggi, entrambi contributor freelance e content creator.
QUiD nasce con l’obiettivo ben preciso di colmare una lacuna: nessuna piattaforma media – online o offline – mette oggi al centro le tematiche LGBTQ+ senza considerarle o un interesse di nicchia o un obiettivo di attivismo e denuncia: “Fin da quando ci siamo incontrati la prima volta per mettere a punto il progetto, abbiamo notato come nel mondo della comunicazione e dell’informazione italiana mancasse uno strumento d’informazione contemporaneo e inclusivo, che riuscisse a parlare di certi argomenti senza relegarli all’interesse di una minoranza”, dichiara Daniele Biaggi.
QUiD si articola in un podcast gratuito pubblicato ogni due settimane, il venerdì, sulle principali piattaforme audio come Spreaker, Spotify, Google Podcasts e Apple Podcast. È poi anche una newsletter, anche questa bisettimanale alternata al podcast, che arriverà direttamente nella casella mail degli iscritti. Ed è infine un canale Instagram animato da aggiornamenti quotidiani, con notizie, interviste, editoriali e molto altro. Fra le rubriche fisse presenti sul canale Instagram, una dedicata agli artisti queer contemporanei, un’altra – intitolata Asterisco – che spiega in rapidi video questioni linguistiche spesso fraintese dai media, e poi incursioni nella storia della rappresentazione mediatica della comunità LGBTQ+ e le testimonianze delle persone queer di ogni identità e orientamento.
Senza trascurare i problemi più gravi che ancora affliggono la comunità LGBTQ+, QUiD vuole dunque essere un aggregatore di tematiche positive, di storie edificanti, ma anche di soluzioni alle criticità. Uno spirito pop e consapevole che guarda alla storia del movimento per raccontarne le nuove tendenze, facendo da collante tra generazioni diverse ma anche tra identità diverse, intersecando altre grandi istanze dell’oggi, dal femminismo alla body positivity, dall’inclusione sociale all’internet of kindness.
“Il nostro vuole essere un approccio completamente nuovo, che prende il via dalle esperienze già esistenti per spingerle a un passo ulteriore”, aggiunge Paolo Armelli: “I temi LGBTQ+ riguardano la società intera, permeano la cultura alta così come quella pop, e a oggi sono numerosi i casi di successo, di esperienze positive ma anche di tendenze sotterranee pronte a esplodere che meritano di essere raccontate”.