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Donne del Digital. Fabiola Di Giuseppe, Direttore Commerciale alfemminile.com: al mercato auguro di ricostruire i legami di fiducia fra i vari attori, clienti, agenzie, publisher. Riscoprire la volontà di emozionare con strategie e contenuti innovativi e di qualità. E meno autoreferenzialità

Che domanda non ti farei mai se tu non fossi donna? 

‘Come concilia il lavoro con la famiglia?’. Tempo fa avrei risposto con una battuta: “Necessito di poche ore di sonno”, per poi aggiungere che è una questione di motivazione e organizzazione. Oggi sono arrivata alla conclusione che il work life balance fra lavoro e famiglia è un processo in continua evoluzione, influenzato dalle fasi di vita, in continuo cambiamento. Si tratta della capacità di creare un equilibrio fluido e soddisfacente che consenta di non sentire come antagonisti i diversi ambiti. Se ci riesco? Sì, ho imparato a gestire, costruire e modificare nel tempo il mio personale wlb.

In ultimo, ma quanto mai attuale, le nuove modalità produttive comportano criteri di flessibilità, accelerate dalla pandemia in atto, uno fra tutti lo smart working. Questo dovrà far ripensare la formulazione della fatidica domanda e il soggetto a cui porla. Diverrà forse “Come gestisce lavoro e DAD in spazi condivisi con la famiglia?” Non sarà più rivolta alle sole donne e potrebbe essere un punto a nostro favore nella partita che si gioca tutti i giorni sulla discriminante di genere nel mondo del lavoro. Match che si svolge così sullo stesso campo da gioco le cui misure sono quelle dei metri quadri del proprio appartamento, dove i lavoratori dovranno necessariamente trovare un nuovo equilibrio fra lavoro e figli al di là del genere di appartenenza

Qual è’ il tuo stile di leadership?

Se lo dovessi definire, direi partecipativo.Lavorare insieme al team, speso in prima linea. Spronarli e ascoltarli. Condividere mission e vision. Dare indicazioni chiare, condividere informazioni e conoscenza. Resto fermamente convinta che l’azienda cresca anche attraverso la crescita e lo sviluppo delle proprie risorse, del proprio capitale umano. Ritengo però altrettanto importante ripensare di tanto in tanto il proprio stile di leadership e, se necessario, riallinearlo velocemente in base al mutare del contesto e alle esigenze dell’azienda in termini di obiettivi.

Come ti descriverebbe il tuo team?

Bella domanda. Attenta alle persone e terribilmente cocciuta. Informale e quando serve autoritaria.

Adattarsi o innovare?

Adattarsi come capacità di sapersi calare in una situazione senza che questo diventi staticità e creare quindi le condizioni per innovare. Per mia natura innovare, come modus operandi quotidiano, come impostazione culturale che deve contaminare positivamente ambiti professionali e non.

Chi è la tua eroina? E il tuo eroe?

Nessuno in particolare, ma chiunque si sia impegnato a fondo in ciò in cui crede senza venir meno ai propri valori. Due fra tante: Anna Politkovskaja. Una donna che con il suo lavoro voleva rendere il mondo migliore. Margareth Thatcher per la sua ostinata convinzione a dover fare ciò che riteneva giusto, senza arrendersi, anche quando questo la rendeva impopolare.

Lavori in un settore in costante cambiamento, come fai a mantenerti al passo coi tempi?

Leggo molto e mi confronto costantemente con altri professionisti del settore. La passione per il mio lavoro e la curiosità per i nuovi scenari mi spingono ad approfondire attraverso webinar dedicati a topic specifici. L’ambiente di lavoro scelto mi permette di mettermi sempre nelle condizioni di imparare, sono sempre a scuola… Senza però la pretesa di diventare onnisciente. Inoltre amo confrontarmi con i colleghi, ormai sempre più giovani, e coglierne spunti e visioni per poi studiare, esaminare, analizzare. È un ottimo allenamento per vedere da più punti diversi la medesima situazione o prodotto che sia.

Se non facessi quello che fai, faresti?

Ho la fortuna di fare un lavoro che amo ma, resta un sogno nel cassetto, quello di trasferirmi in una cascina e realizzare una sorta di ‘cascina aperta’ dove ospitare scolaresche e non e organizzare attività didattiche. Mi permetterebbe di unire due passioni, quello per gli spazi aperti e per la natura in genere e la curiosità verso il genere umano, oltre alla possibilità di trasmettere valori per me fondamentali come il rispetto, la coesistenza tra specie, l’ecosostenibilità.

La carriera si pianifica o succede?

Un mix fra le due, ci vuole passione, costanza, preparazione ma anche il saper cogliere le occasioni e tanta tanta determinazione.

 A quali caratteristiche devi di più il tuo successo?

Passione per ciò che faccio e pensare ‘out of the box’! Essere credibili come persone prima e di conseguenza come professioniste. Per il ruolo che ricopro la capacità di avere una buona resistenza allo stress non guasta. Empatia e soprattutto capacità di ascolto sono fondamentali.

Cosa diresti alla te stessa 18enne?

La ringrazierei per l’adattabilità e la determinazione, per non essersi arresa mai. Che il coraggio prevede la paura, per cui di star serena e andare avanti. E le consiglierei di tenere lo zaino sempre pronto per un nuovo viaggio.

Che augurio fai al tuo mercato per il prossimo futuro?

Sicuramente un augurio di ripresa e oggi di tenuta in mezzo alla tempesta. Attraversiamo un periodo oltremodo difficile ma, questo deve darci lo slancio per ricostruire i legami di fiducia fra i vari attori del mercato: clienti, agenzie, publisher. Riscoprire, oltre a mantenere la capacità di generare lead, la volontà di emozionare con strategie e contenuti innovativi e di qualità. Magari anche smettendo di essere eccessivamente autoreferenziali.